Leggere nel foglio informativo allegato al promo che i fans di
Nile,
Behemoth e
Melechesch troveranno il disco interessante è una di quelle che affermazioni che, oltre ad innalzare di molto le aspettative, fanno drizzare le antenne e invogliano certo all'ascolto. Nel caso dei canadesi
Aeternam, qui al debutto con
"Disciples Of The Unseen", le aspettative sono ripagate appieno con un album che riesce a fondere in maniera perfetta potenza, melodia ed epicità, richiamando alle band succitate in diversi frangenti: Nile e Melechesch (questi ultimi certamente la band più affine come proposta musicale) infatti sono fortemente presenti nei momenti più etnici, dove sono strumenti e melodie tradizionalmente orientali ad essere proposti, così come Nile e Behemoth rappresentano certo il punto fisso verso cui gli Aeternam guardano quando invece si tratta di premere sull'acceleratore, con sferzate in bilico tra black, death e thrash metal. La melodia è inoltre un altro tassello fondamentale di "Disciples Of The Unseen", sia per quel che riguarda il lavoro prettamente strumentale, mai caotico e con sempre il senso melodico come fine ultimo, sia a livello vocale, dove spesso come nel caso della convincente "The Coronation Of Seth" è la voce pulita ad essere utilizzata, oltre alle tastiere che riempiono in maniera egregia lo spazio sonoro, ma con discrezione, rimanendo sullo sfondo e non risultando mai invasive o pacchiane. Vi sarà difficile non rimanere ammaliati dalle suadenti melodie di brani come "Angel Horned", "Esoteric Formulae", la già citata "The Coronation Of Seth", "Ouroboros" o la conclusiva "Through The Eyes Of Ea", durante i quali sarà facile lasciarsi andare ad uno sfrenato headbanging.
Bel colpo quindi per la Metal Blade, che ha messo sotto contratto una band promettente che certamente ha le potenzialità di essere apprezzata anche al di fuori della ristretta cerchia degli amanti della musica estrema. Certamente "Disciples Of The Unseen" non raggiungerà l'intensità ed il vigore di album come "Sphynx", "Demigod" o "Those Whom The Gods Detest", ma riuscirà a farvi trascorrere 44 minuti di musica di buon livello.
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