A quando il ritorno di Assassin o dei Deathrow, o almeno degli Exumer e degli Stormwitch, tanto bravi quanto sottovalutati, e perché non ... basta! Potrei continuare per parecchio tempo con le citazioni, fatto sta che puntualmente ogni mese si ripresentano gruppi che ormai sembravano persi nell'oblio del tempo. Questa volta è il turno dei
Warrant, e se l'anno scorso ha visto la band esibirsi su vari palchi, tra cui quello prestigioso di Wacken, ora vede la luce questa ristampa, che ne racchiude non solo l'intera produzione, ma anche due bonus tracks che dovrebbero presagire a future realizzazioni in studio.
Ma andiamo con ordine, anzi no, dato che curiosamente la Noise in questa ristampa non ha rispettato la cronologia delle realizzazioni ed i primi brani che incrocia il nostro lettore sono quelli dell'album "The Enforcer".
Dieci brani che collocano i Warrant in quel power speed tipicamente teutonico, non molto distante dai primi Grave Digger e Running Wild, rispetto ai quali risentono però maggiormente dell'influenza del thrash
made in the Bay Area, anche se bilanciano il tutto con cori immediati, un po' alla Helloween (che, detto per inciso, debutteranno solo dopo i Warrant!).
Il primo vero pezzo che incontriamo, dopo una breve intro, è "The Rack", veloce, chitarre graffianti, ritmiche martellanti e la voce
sgraziata di Juraschek, forse l'anello debole del gruppo, ma se ci si fa l'orecchio non è neppure malvagia. Segue "Ordeal of Death", più cadenzata della precedente, arricchita da un bel solo di Thomas Klein, uno dei pezzi migliori dell'album. Leggermente inferiori le successive "Nuns Have No Fun" e "Send Ya to Hell", seguite poi da "The Enforcer". La title track è sicuramente il miglior brano del CD, un bel riff speed ed un refrain azzeccato, il solito pregevole lavoro dei chitarristi ed anche Juraschek sembra a suo agio. Dei quattro rimanenti brani si segnalano "Betrayer", chiuso alla grande dai solos incrociati dei due chitarristi e, purtroppo, "Cowards or Martyrs" penalizzata da un refrain non riuscito.
I cinque pezzi che seguono appartengono al mini di debutto, inciso da una formazione a tre (il chitarrista Oliver May doveva ancora arrivare). Tomas Klein ben sopperisce la mancanza di una seconda chitarra e le canzoni non ne risentono, ma una produzione leggermente inferiore penalizza sopratutto la batteria di Thomas Franke. Pezzi come "Satan" e "Ready to Command" sono meno strutturati dei pezzi futuri e sono accostabili a quanto faranno gli Helloween sul loro primo Mini LP. L'epica "Ready to Command" dal finale anthemico è un pezzo che dopo tanti anni ricordo ancora con piacere, uno dei migliori composti da Jörg Juraschek, principale songwriter della band.
Rimangono infine i due pezzi nuovi, composizioni che benché risalgano al 1986, poco prima dello split della band, sono poi state registrate solo nel Dicembre del 1999. Che dire, innanzi tutto Jörg Juraschek ha cambiato molto il tono di voce, meno graffiante e più profonda, ed in certi punti mi ha ricordato Blaze Bayley, ma le canzoni non si discostano molto da quelle appena presentatevi.
"Flame of the Show" e "When the Sirens Call" sono un buon antipasto per quello che i Warrant potrebbero proporci nel prossimo futuro, non resta che aspettare e vedere... ed io sono già stato 15 anni ad aspettare!
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