Inizialmente battezzati come l'ennesima Metalcore band proveniente dall'altra parte dell'oceano, stavo già per lasciare i canadesi
Protest The Hero al loro destino, poi, l'aver prima notato l'interesse del nostro
Sbranf e aver visto quindi una foto della band in tenuta da
trekkies, mi ha spinto a rivedere (sino al loro
nitore direbbe qualcuno di mia conoscenza...) le prime impressioni, portandomi a prendere in esame quello che si è rivelato il loro terzo album.
"Scurrilous" non è certo un lavoro facile da inquadrare e da circoscrivere all'interno di una qualunque categoria musicale, inoltre, non avendo avuto l'occasione di ascoltare i precedenti lavori dei Protest The Hero, "Kezia" del 2005 e "Fortress" uscito nel 2008 (...vedrò comunque di recuperare in fretta!), non mi posso certo sbilanciare sullo stato d'evoluzione di questi canadesi, ma solo presagire un futuro pieno di aspettative e sopratutto constatare un ottimo presente, dove i Protest The Hero miscelano con grande efficacia forza ed irruenza, piegate a favore della tecnica e di soluzioni melodiche dove cercano anche di eludere le scelte più banali.
Gli intrecci di chitarra, ad opera della coppia Luke Hoskin e Tim Millar, si piazzano al centro della scena sin dall'opener "C'est La Vie", e non perdono colpi nemmeno nel prosieguo, e lo stesso vale per il resto del gruppo: la sezione ritmica composta da Moe Carlson e Arif Mirabdolbaghi, ed il cantante Rody Walker, versatile, potente e sempre all'altezza.
La complessità compositiva ed esecutiva messa in campo, non li aiuta certo nel rendere immediata e facilmente fruibile la propria proposta musicale, non che questo sia realmente una mancanza: "Scurrilous" va ascoltato in tutte le sue sfaccettature, seguendo (se possibile...) gli innumerevoli spunti e cambi di tempo, talvolta anche un po' troppo frenetici ma mai posticci, che caratterizzano le dieci canzoni che ne compongono la tracklist.
Uno scenario, questo, che rende alquanto difficile indicare quelli che potrebbero essere i brani più rappresentativi di "Scurrilous", e se non posso che essere d'accordo nella scelta di "C'est La Vie" per il video promozionale, mi sento di suggerire, almeno ai più curiosi, un ascolto a canzoni come "Moonlight" o "Tapestry", dove un approccio spiccatamente melodico e catchy, se non al limite del Pop, viene annichilito da un sound intricato, affilato e ferale, senza trascurare neppure "The Reign of Unending Terror" e "Sex Tapes" (con l'ospite Chris Hannah dei Propagandhi), sicuramente due tra gli episodi più equilibrati e rappresentativi del disco.
Bravi e con quel pizzico di imprevedibilità in più a loro favore.