Premessa - a cura di Pippo 'Sbranf' Marino
Il giorno dei MORTI uscirà un disco che ha fatto scalpore sin dalle prime notizie: “
LULU”, l’album nato dalla collaborazione della leggenda
Lou Reed con gli altrettanto leggendari
Metallica. L’operazione, potenzialmente rischiosa per l’accostamento di due mondi simili a tratti ma differenti nella sostanza, puzzava di clamorosa mossa commerciale sin dall’inizio, ma è con l’uscita dei primi samples che i polsi di mezzo mondo musicale hanno cominciato a tremare…
E così eccoti i Mets cominciare a rilasciare dichiarazioni sul fatto che l’album non è metal, ma un prodotto raffinato e da comprendere, a dire in tutta fretta di non preoccuparsi perché stanno lavorando all’album nuovo quello vero, mentre i media di tutto il mondo fanno a gara a chi lecca di più il culo, per fare bella figura in mezzo a “quelli che contano”, perché di certo vuoi capire l’introspezione di questo lavoro, la caratura dei personaggi coinvolti, perché questa è arte e non va misurata con i soliti cliché del metallaro medio, è come una mostra o una installazione di Christo, non stai certo lì a dire che è un palazzo incartato col cellophane, ma c’è il concetto dietro, e l’arte e le menate e bla bla bla.
Noi di
Metal.it abbiamo scelto la strada forse più rischiosa, ma di certo più sincera e genuina per recensire “Lulu”: affidare il tutto ad una videorecensione del nostro Sommo comandante,
Gianluca “Graz” Grazioli. E nel suo piccolo anche il Graz ha dato vita ad un’opera d’arte, dove l’improvvisazione e l’immediata ispirazione derivante dall’ascolto di “Lulu” gli hanno consentito un video spontaneo, di getto, di cui vi prego di apprezzare ogni singola parola. Ma bando alle ciance, lasciamo parlare il nostro Graz. E buona festa dei MORTI anche a
Reed,
Hetfield e soci.