Andiamo al cuore del messaggio senza indugi: "
A Peaceful Mission of War" è un disco veramente riuscito.
Opera prima dei neonati
Keep the Promise, progetto partorito a Carpi dall'incontro tra M.V., ex-frontman dei
Browbeat, ed i
To Shed Skin, e registrato (ottimamente) a Parma presso gli Sliver Music Studio, è un perfetto incrocio del migliore hardcore "da denuncia" (non per come è suonato...) unito ad elementi ancora più estremi, talvolta legati ad un rifframan di natura quasi death. Anzi, senza il quasi, immaginate gli ottimi e rabbiosi
Biohazard di "
Urban Discipline" con una foga decisamente più accentuata ed avrete un'idea di come suonano i Keep the Promise.
Con tale rabbia dentro, è facile immaginare i temi toccati dalla band, che infatti si concretizzano nella denuncia di tutte le schifezze che i nostri cari politici ci propinano quotidianamente (e basterebbe questo per comporre un disco di pure total blackdeath metal oltranzista), oltre ad altri argomenti caldi come femminicidi, assassini, dittatori, religione ed amenità varie.
I 32 minuti di durata scorrono che è una bellezza, il tutto con una semplicità d'altri tempi e non è la pur buona produzione a creare quell'impatto, quella ferocia e quella rabbia senza le quali un qualsiasi disco di questo genere farebbe solamente sorridere compassionevolmente.
"
Straight in your face" si diceva ai miei tempi, per una volta è davvero il caso di dirlo, mai parole furono più esatte.
Hardcore con venature thrash e death, con chorus di disagio urbano, scritte sui muri, bidoni che bruciano e gang che si affrontano: "
A Peaceful Mission of War" è la colonna sonora, perfetta, di tutto questo.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?