Per la soddisfazione di tutti gli amanti del versante più cantautorale del
rock melodico americano, a distanza di tre anni da “
Hard times”,
Max Navarro torna con la sua gradevolissima miscela sonora ispirata ai grandi nomi della “scena” quali Jon Bon Jovi, John Mellencamp, Bryan Adams e Tom Petty.
“
Somewhere south of heaven” conferma tutte le importanti qualità interpretative e compositive già evidenziate in passato dal bravo
rocker italo - canadese, qui impegnato però in un clima espressivo meno “rancoroso” di quello apprezzabile nel lavoro precedente, con un certo cinismo e disincanto che oggi si sostituiscono al profondo senso di frustrazione che alimentava il disco del 2012.
Stesure spigliate e melodicamente molto attraenti costituiscono l’ossatura di un programma davvero godibile, nuovamente un po’ limitato (almeno rispetto le tendenze del
rockrama contemporaneo …) da una produzione non particolarmente scintillante, e tuttavia efficace a tal punto da conquistare i sensi degli ascoltatori meno superficiali e frettolosi.
Si parte con due gioiellini dalla presa istantanea come l’
anthemica “
Nine flares” e “
Sick sentimental plans”, pregna di un dinamismo veramente adescante, mentre la dolcezza e l’ariosità di “
All over with you” rappresentano quelle doti “radiofoniche” che, se ci fosse la giusta attenzione per l’
underground, dovrebbero far conquistare al brano un ampio e capillare
airplay.
Ancora ottime vibrazioni dal pulsante crescendo passionale della
title-track, “
Hollywood” e l’acustica “
Saturday night” denunciano le meschinità dell’attuale
star system attraverso vincenti costruzioni armoniche, “
Stay” evoca barlumi di un Rick Springfield miscelati con qualcosa di Edie Brickell & New Bohemians (!) e “
Come what may” potrebbe essere addirittura il risultato di un’avvincente
jam session tra Nelson, Goo Goo Dolls e Mark Knopfler.
La ballata
orchestral-rootsy “
Bad day” chiude con il suo notevole impatto emotivo un
album ancora una volta di considerevole valore artistico, da inserire all’interno di una “nicchia di mercato” che dalle nostre parti, purtroppo, a parte qualche celebre
best-seller di livello planetario, non ha mai goduto di una particolare prosperità (penso ai vari Kilzer, Cua, Money, Cochrane, …).
Max Navarro e i suoi valorosi sodali continuano imperterriti a produrre buona musica, dedicata a chi sa apprezzarla indipendentemente da effimeri
trend e dagli esibizionismi di personaggi maggiormente sponsorizzati … sono certo che tra i nostri
gloriosi lettori potranno trovare parecchi estimatori.
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