Pur in attività dal 2009, i romani
Vultures Vengeance hanno inciso il loro primo demo, "Rising" solamente l'anno scorso e giungono ora alla loro prima incisione ufficiale, l'EP "
Where the Time Dwelt In", composto da 4 canzoni più una intro, uscito per la
Gates Of Hell Records (sottoetichetta della Cruz Del Sur Music)
Per quanto abbiano diversi componenti in comune con i grezzi thrasher Necromancer, i
Vultures Vengeance sono attratti da sonorità apertamente più classiche ed ottantiane, un Heavy Metal vecchia scuola, che caratterizzano con approccio battagliero e epico che ricorda i primi Omen ("
Curse from Obsidian Realm" e "
On a Prisoner’s Tale"), con il passo speedy di "
And the Wind Still Screams His Name" e quello più articolato e maideniano della strumentale (da sottolineare il lavoro delle chitarre) "
Where the Time Stands Still" posta a chiusura dell'EP stesso.
In molti casi simili, è stato facile riscontrare come non sia sufficiente definirsi "
old school" per ottenere buoni riscontri, direi che però non è il caso di "
Where the Time Dwelt In", che sotto una registrazione piuttosto deficitaria lascia comunque intravedere, come già detto, diversi spunti e alcune idee intriganti.
Tuttavia l'interesse per questa uscita (500 copie nella versione in CD e altrettante per quella in vinile) resta ancora fortemente confinato alle frange dei cultori della scena più underground.
I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write
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