Strana storia quella dei
Black Alice band Hard Rock / Heavy Metal, nata a
Perth, in Australia.
La band che inizialmente si chiamava
Gypsy, stando alle parole del chitarrista
Jamie Page, aveva pensato di cambiare il proprio nome in
Metallica, prima di scegliere (e vedremo come ) il nome
Black Alice.
Il tutto col benestare del co-produttore
Gary Keady, figura che diventerà molto importante per la pubblicazione del loro primo album,
“Endangered Species”.
Il lavoro fu pubblicato nel 1983 da un'etichetta inglese chiamata
Street Tunes Records, co-prodotto appunto, da
Gary Keady e registrato a Singapore.
“Endangered Species” è stato pubblicato anche in Europa ma sfortunatamente, a causa di problemi finanziari e di gestione, la band non ha mai potuto venire nel vecchio continente per sostenere l'album con un tour.
Quando
Gary Keady era nel Regno Unito per promuovere l'uscita dell'album con la
Street Tunes Records, ha anche trovato il tempo di "inventarsi" l’idea dell’artwork, in cui si vede in primo piano un uomo che indossa una maschera radioattiva radioattiva nel deserto post-apocalittico australiano, l’uomo ritratto sarebbe lo stesso
Keady.
Sempre secondo quanto detto dal chitarrista
Jamie Page, il nome della band nasce proprio dalla copertina del disco.
L’imponente massiccio roccioso che appare sullo sfondo si chiama
Ayres Rock, vicino alla città australiana di
Alice Springs, da qui
Black Alice.
“Man Of Metal” e
“Hellhouse” sono due canzoni che nel 1983 non trovano spazio in
“Endangered Species”, recuperare e inserite in questa ristampa come bonus track.
Gary Keady successivamente ha scritto un cortometraggio intitolato
Knightmare ispirato proprio alla copertina dell'album
“Endangered Species” che includeva un personaggio chiamato
"Black Alice”, interpretato dal cantante
Rob Hartley.
Il concetto è stato poi sviluppato in un
Fantasy Musical Film uscito nel 1988, intitolato
“Sons Of Steel”, con protagonista ancora una volta lo stesso
Hartley.
I membri originali dei
Black Alice,
Rob Hartley e
Jamie Page si occuparono anche della colonna sonora di
“Sons Of Steel” .
Come probabilmente si può intuire dalle informazioni che ho presentato, i
Black Alice non hanno mai avuto molte possibilità di emergere nel music business, soprattutto per la mancanza di un sostegno finanziario adeguato.
Non sorprendere dunque che
“Endangered Species” soffre di una registrazione a basso budget, dando un aspetto piuttosto approssimativo al risultato finale del prodotto.
Troviamo dunque canzoni
grezze, figlie di quello stile che nel 1983 vedeva gli
Ac/Dc protagonisti in patria e non solo, ecco dunque che
Rob Hartley di tanto in tanto cerca di “interpretare” il suo collega
Brian Johnson e anche quando non urla,
Hartley sembra serrato e dolorante.
In tutto l'album,
Jamie Page suona uno stile di chitarra essenziale e senza fronzoli.
“Wings Of Steel” richiama alla mente giacche di jeans smanicate e odore di benzina ed è probabilmente l’episodio migliore presente nel
Long Playing.
Mi piace parlare di L.P. riscoprendo la suddivisione in
Side A e
Side B che nella versione originale vedeva le canzoni inserite in un ordine diverso da questa ristampa.
Lato A
"Wings of Leather, Wings of Steel"
"
Psycho"
"Hell Has No Fury Like Rock 'n' Roll"
"Blade of Slaughter"
"In the Hall of the Ancient Kings"Lato B"Roll the Dice"
"Running Hot, Running Wild"
"Rat-Catcher's Eyes"
"Power Crazy"
"No Warning"Oltre quelle dei loro compatrioti
Ac/Dc sono ben identificabili le ispirazioni tratte da
Judas Priest e
Accept, Ok la loro proposta musicale è la stessa di innumerevoli gruppi di quel periodo, ma resta il dubbio che avrebbero potuto avere più successo se non avessero avuto i problemi di cui abbiamo parlato, bisogna poi considerare che nel 1983, l’Heavy Metal era un genere musicale di “nicchia”, underground in cui emergere era decisamente più difficile che ai giorni nostri.
La band non sembra mai tesa, dando alle canzoni un’espressione libera e viva,
“In the Hall of the Ancient Kings” è un pezzo sperimentale e atmosferico, se pensiamo che esce nel 1983, probabilmente era una scommessa, e penso che abbia funzionato.
Riassumendo potrei dire che
“Endangered Species" è un album
imperfetto, tuttavia con alcuni momenti importanti pur essendo consapevole che ascoltarlo nel 2018 potrebbe risultare ostico.
Alcune curiosità relative ai
Black Alice inserite in questa rece, sono state tratte dal sito ufficiale
Sons Of Steel.