E cosi, la sacra fiamma dell’epic metal, ora arde intensamente anche in Portogallo!
Debutto decisamente convincente e promettente infatti, quello dei lusitani
Dolmen Gate per la (sempre attenta ed affidabile)
No Remorse Records!
La band, che non è propriamente formata da novellini, visto che, tra le sue fila, annovera ben 2 ex-membri dei bravi
Ravensire, ovvero
Nuno Mordred (chitarra e basso) e
Alexandre Fonseca (batteria, attualmente drummer anche degli ottimi
Midnight Priest), ci propone un disco musicalmente valido ed ispirato, nonostante i numerosissimi e palesi richiami del passato.
A completare la line-up dei Nostri, vi sono poi gli altri due chitarristi, tale
Kiko (un nome, una garanzia per lo strumento in questione) e
Artur Rodrigues, e infine, la cantante
Ana.
Quest’ultima è probabilmente l’unico neo dell’album.
Intendiamoci, la brava
Ana si dimostra una vocalist di tutto rispetto ed è sempre sul pezzo, ma probabilmente, il suo timbro, troppo morbido e pulito, non riesce a valorizzare al meglio un genere cosi evocativo e battagliero, come quello in cui si cimentano i
Dolmen Gate.
Nel complesso però,
Gateways Of Eternity è un disco che musicalmente funziona ed è un vero e proprio inno all’epicità; melodie dal sapore eroico e una produzione volutamente datata (ma non troppo), creano atmosfere magiche e solenni, in cui indubbiamente, assumono un ruolo fondamentale i maestosi riffs, gli assoli delle chitarre e, non ultimo, l’affascinante artwork, coi suoi colori espressamente freddi, che contribuiscono ad accrescere il pathos.
Le influenze di
Manilla Road e
Omen da una parte, ma anche, dall'altra, quel pizzico di doom, tipico degli onnipresenti
Black Sabbath o degli immortali
Candlemass, emergono prepotentemente in tutte le tracce attraverso le quali si snocciola il disco, contenuto, a sua volta, come un dipinto in una cornice, tra l’intro
Dolmen Gate e la brevissima, ma intensa, outro, rappresentata dalla title-track.
Tuttavia, i
Dolmen Gate non si limitano a riprodurre freddamente tali ingerenze del passato, ma va dato merito alla band che le suddette (gloriose) influenze, seppure estremamente palpabili, si collocano all’interno di una visione musicale assolutamente personale e del tutto indipendente.
Mentre si ascolta il disco, si avverte la netta sensazione di viaggiare a ritroso nel tempo ed entrare in una dimensione parallela, in cui, sembra di cavalcare sul dorso di atmosfere magiche e di essere i protagonisti di una saga eroica, ambientata in un’epoca assai remota, in cui, valori come la fierezza, la lealtà ed il coraggio contavano più di tutto e non si potevano comprare!
Non rimane altro da fare che seguire il proprio avventuroso destino, alla ricerca di gesta leggendarie da compiere, il cui sfondo ideale, è ovviamente rappresentato dalle composizioni estremamente evocative di questo
Gateways Of Eternity.