Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:44 min.
Etichetta:Ardua Music
Distribuzione:http://www.facebook.com/MarcheFunebreDoom

Tracklist

  1. IN A HAZE
  2. PALACE OF BROKEN DREAMS
  3. DEVOID OF EMPATHY
  4. ENTER EMPTINESS
  5. STRANDED
  6. AFTER THE STORM

Line up

  • Dennis Lefebvre: drums
  • Kurt Blommé: guitars
  • Arne Vandenhoeck: vocals
  • Boris Iolis: bass, vocals
  • Peter Egberghs: guitars, vocals

Voto medio utenti

Nel presentarvi per la prima volta (nonostante siano nati nel 2008) i Marche Funèbre, non posso che partire dalla loro nazione di provenienza che NON è la Francia ma, come per il celeberrimo investigatore Hercule Poirot, il Belgio e precisamente Mechelen che i calciofili conoscono per essere la città del Malines.
17 anni dopo l'EP di debutto "Norizon" e 4 full length, finalmente il quintetto di Arne Vandenhoeck, Kurt Blommé e soci approda con "After the Storm" (Ardua Music) in ritardo ma meritatamente sulle nostre pagine.

I nostri si muovono sulle coordinate musicali tracciate da Paradise Lost, My Dying Bride ed Amorphis post "Tuonela", cesellando un doom/death raffinato, pesante, saturo di melodie meravigliose e strazianti.
Con il nuovo lavoro i belgi dimostrano di aver raggiunto una invidiabile maturità compositiva che si palesa in un running time più asciutto (6 brani per un totale di 45 minuti scarsi) rispetto ai dischi precedenti (in cui diluivano le idee in una certa prolissità), nonchè in un songwriting sorprendente e fresco.
Le canzoni scorrono come le acque di un fiume cupo, calmo solo all'apparenza, ineluttabile nel suo dirigersi verso il mare, indissolubilmente legate dal dolore e dalla sofferenza che trasmettono.
I Marche Funèbre maneggiano la materia con invidiabile sicurezza, sciorinano mid tempos solenni colmandoli - grazie al lavoro delle sei corde - di melodie struggenti e malinconiche che risuonano nelle camere vuote dei cuori spezzati.
Completano il lavoro rendendolo un'esperienza musicale di prim'ordine i tre differenti timbri vocali di Arne Vandenhoeck, Boris Iolis e Kurt Blommè.

"After the Storm" cattura ciò che di più bello il genere ha da offrire - nonostante l'affollatissimo panorama - e lo restituisce moltiplicato ad ogni ascolto successivo, in una dolorosa marea che monta inarrestabile ed alla quale è rasserenante farsi travolgere.
Un album che non può passare inosservato, un lavoro che si eleva con forza serena ai vertici del genere e che diventerà - sono pronto a scommetterci - termine di paragone per moltissime band.
Chapeau!

Marche Funèbre - "After the Storm"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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