Copertina SV

Info

Anno di uscita:1990
Durata:non disponibile
Etichetta:Metal Blade

Tracklist

  1. 25 OR 6 TO 4
  2. ESCAPE FROM PAIN
  3. COLD-BLOODED KILLER
  4. KISS OF DEATH
  5. T.M. (YOU PAID THE PRICE)

Line up

  • Todd Nelson: bass
  • Greg Messick: guitars
  • James Hamilton: guitars
  • John Pierone: drums
  • Arthur Vinett: guitars

Voto medio utenti

Grande gruppo gli Intruder, provenienti da Nashville (Tennessee) e appartenenti a quella frangia del thrash più impegnato ed intelligente. Nati nel 1984, gli Intruder debuttarono nel 1987 con l'ottimo "Live to Die", seguito a routa dall'altrettanto valido "A Higher Form of Killing", che segnò l'approdo alla Metal Blade; musicalmente la band italo-americana, capitanata dal drummer John Pieroni, si è sempre distinta dalla miriade di thrash band della seconda metà '80, sia per un approccio più tecnico, sia per una più spiccata vena melodica nelle linee vocali di Jimmy Hamilton. Anche sul piano lirico gli Intruder mantennero sempre una rotta precisa, basata sulla forte critica al mondo corrotto della politica e alla società nella quale viviamo; non da meno l'aspetto culturale di alcuni testi, quasi tutti ad opera di Pieroni, grande appassionato di cinema, sci-fi e letture. Proprio nei credits di questo "Escape from Pain" leggiamo, in fondo, un esplicativo commento della band: "Read a book - feed your brain".
"Escape from Pain" è un EP di cinque tracce, che vede però incluso un solo brano inedito; questa release fu voluta dagli stessi Intruder soprattutto per farsi perdonare dai propri fans per l'interruzione forzata del tour. Registrato in soli tre giorni (24/26 febbraio) ai The Garage di Nashville assieme a Tom Harding, questo EP (che vanta una delle copertine più belle della storia) non si discosta da quello che è il sound classico e personale della band: riffing massiccio, di stampo americano, batteria in primo piano e ottime linee vocali di Hamilton, molto melodiche, ma assolutamente mai easy listening.
Ad aprire il lavoro è "25 or 6 to 4", cover dei Chicago (da "Chicago 18", scritta da Peter Lamm), rivisitata ottimamente in versione power/thrash; a farla da padrona è il gran lavoro di chitarra, ma non da meno l'interpretazione che ne fa dietro le pelli John Pieroni. Stupisce, comunque, la scelta di un hit così recente, dato che risale al 1986 (3° posto nelle charts nel novembre '86).
A seguire, l'unico vero episodio inedito dell'EP, vale a dire la title-track "Escape from Pain"; il nuovo brano mette in luce passaggi più ricercati e progressive rispetto al thrash più canonico dell'ottimo "An Higher Form of Killing" (1989), discorso poi sviluppato maggiormente sul successivo, ed ultimo "Psycho Savant" (1991). Le strutture si fanno più articolate, i cambi di atmosfere più frequenti, i riff meno immediati; è semplicemente spettacolare la performance vocale di Hamilton, così come lo sono alcuni passaggi del duo Vinett/Messick, solo un po' in difficoltà nei raddoppi del riff di apertura.
Lo stile elaborato dai cinque è assolutamente personale, distintivo in una scena thrash piena zeppa di cloni del Bay Area sound; il thrash degli Intruder mantiene una forte componente US power, che è in fondo quanto suonavano ai tempi del debutto "Live to Die", e riesce a fondere in maniera assolutamente caratteristica una buona tecnica a ritmiche rocciose.
A chiudere l'EP troviamo tre brani estratti dal primo album, vale a dire "Cold-blooded Killer", "Kiss of Death" e "T.M. (You Paid the Price)". Non si tratta di un riempitivo inutile, giacché "Live to Die" uscì nel 1987 per un etichetta underground e risultò introvabile già dopo un paio d'anni; nel 1990, quindi prima della sua release in cd, trovare il debut in lp era impresa ardua, e così gli Intruder decisero di registrare nuovamente tre delle tracce miglioridel disco. Inutile dire che la registrazione è superiore, pur non differendo esageratamente dalle versioni originali come scelta dei suoni (solo le chitarre sono più al passo con i tempi). Da "Cold-blooded Killer", con i alcuni suoi passaggi degni dei Megadeth, a "Kiss of Death", basata su i primi due "Il Padrino", gli Intruder fanno un salto indietro nel tempo, riproponendoci grandi brani con una vesta più thrash, ma lo stesso spirito e lo stesso feeling degli esordi.
Se avete già "Live to Die" e "An Higher form of Killing" potrebbe non essere un acquisto obbligato, anche perchè si tratta della release più rara, assieme alla prima versione lp del debut-album, della band americana; comprare un disco raro per una sola canzone e mezza inedita è, effettivamente, una follia che solo i fan più accaniti degli Intruder possono fare... ed è proprio quello che ho fatto io. Ad ogni modo, se vi capita sotto mano a prezzi ragionevoli non fatevelo scappare; se invece non avete nulla di questa ottima band, cercatevi i tre full-length della carriera (che recensirò a breve su queste pagine)... non ve ne pentirete assolutamente!
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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