Quello che potrebbe sembrare un passo indietro rispetto ai fasti di "Urbs Felix", in realtà non è altro che un episodio isolato da prendere come diversivo in attesa del nuovo "Constantinopolis" (titolo provvisorio), atteso all'incirca per il 2007. Si, perché rispetto al suo predecessore "Requiem Of A Dream" mostra coordinate stilistiche nettamente divergenti, e in alcuni casi anche una maturità artistica minore. Ma non è tutto da buttare, dato che questo lavoro ci mostra le buone capacità del mastermind Farz alle prese con un black metal sinfonico dalle tinte altalenanti. Infatti non si tratta sempre solo di grandeur orchestrale alla ultimi Dimmu Borgir, ma anche di divagazioni naif che ci riportano alla mente quel metal etichettato come 'happy space' portato avanti per un certo periodo dai Covenant. Quest'alternanza è avvertibile per tutta la durata dell'album e lascia nell'ascoltatore un certo senso di disorientamento, come se i pezzi fossero stati composti in due momenti diversi (e con due intenti differenti) e poi mescolati nella stessa tracklist! Per il resto, il ruolo lasciato agli altri strumenti è abbastanza marginale: la chitarra si avverte a malapena e viene relegata quasi sempre al ruolo di semplice accompagnatrice, il basso la segue a ruota, mentre la batteria elettronica sembra programmata con la giusta perizia. Tutto sommato le canzoni sono ben congegnate, grazie all'alternanza tra parti più epiche e altre di taglio più moderno, con lo screaming filtrato a fare da contraltare alle interessanti melodie orchestrate dalle tastiere (che spesso mi hanno ricordato i break infetti di "Enthrone Darkness Triumphant"). Molto buono il pezzo pianistico strumentale, che senza scendere a scontati paragoni si muove su coordinate di tutto rispetto mostrando un'abilità compositiva notevole. Chiude il cd "Nu-Clear 2006", cover dei Matànoia - gruppo dark rock ormai sciolto in cui Farz ha militato, con il suo batterista Argoth, dal 2000 al 2003 - di stampo completamente diverso ma rifatta incorporando gli elementi distintivi del sound di "Requiem Of A Dream". Ma, come ci conferma lo stesso foglietto che accompagna l'album, i veri
Exultet sono quelli di "Urbs Felix" e torneranno presto alla carica con il loro riuscitissimo mix di black metal e storia.
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