Copertina 4

Info

Anno di uscita:2005
Durata:40 min.
Etichetta:SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THIRD WORLD GENOCIDE
  2. PRICE OF FREEDOM
  3. HUMAN WRECKAGE
  4. LIVING HELL
  5. WHINE AND CHEESE
  6. DEFILED INNOCENCE
  7. EXOSKELETAL
  8. DISCHARGED REASON
  9. FRACTURED MINDS
  10. THE HOCKEY SONG
  11. ERODED LIBERTY
  12. LONG HAIRED ASSHOLE
  13. GLENN'S SONG

Line up

  • John Connelly: vocals, guitars
  • Dan Lilker: bass
  • Glenn Evans: drums
  • Eric Burke: guitars

Voto medio utenti

Anticipato dal live "Alive Again" del 2003, il ritorno dei Nuclear Assault si concretizza anche a livello discografico con il nuovo "Third World Genocide", seguito di quel mediocre "Something Wicked" che nel 1993 chiuse indegnamente la carriera di una delle migliori thrash/hardcore band della scena a stelle e strisce. Mettiamo subito le cose in chiaro: "Third World Genocide" rappresenta una grossa delusione sia per gli affezionati del combo americano, novero nel quale s'include il sottoscritto, sia per gli appassionati delle sonorità più grezze del thrash… in poche parole un fallimento completo! D'altronde, viste le scialbe esibizioni live di cui i Nuclear Assault si sono resi protagonisti nel periodo post reunion, c'è ben poco di cui rimanere sorpresi. "Third World Genocide" non è altro che lo specchio di una band finita, senza più nulla da dire ma ancora pateticamente alla ricerca di un qualche riconoscimento per un glorioso passato troppo spesso sottovalutato. Dimenticate capolavori come "Game Over" o "Survive", già dalla pessima opener "Third World Genocide" sono intuibili i binari sui quali viaggerà il presente disco: fra richiami al punk melodico francamente imbarazzanti, "Whine And Cheese" ricorda da vicino il brano "Canapa" degli italiani Punkreas, tentativi mal riusciti di riesumare quelle influenze hardcore che resero grandi dischi come "The Plague", e le svisate simil country di "Long Haired Asshole", brano tratto dal disco solista di Connelly, i Nuclear Assault riescono a ridicolizzare in soli 40 minuti una carriera leggendaria. Meglio stendere un velo pietoso sulla produzione, che definire amatoriale sarebbe un eufemismo, e sulle singole performance dei musicisti, lo svociato John Connelly ed il pessimo batterista Glenn Evans in particolare, ridotti ormai all'ombra degli animali da palco che furono. Volendo spaccare il capello in quattro si potrebbero anche trovare episodi dignitosi come la massiccia "Discharged Reason" o la brevissima "The Hockey Song", divertissement goliardico nello stile dei primi S.O.D., per il resto è meglio lasciare questo disco sugli scaffali dei negozi ed andare a rispolverare quegli album che resero grande il nome dei Nuclear Assault.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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