Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:47 min.
Etichetta:Cruz Del Sur Music
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SPEAK TO ME
  2. DARK NEW LIFE
  3. NO REMAINS
  4. RED HONOR
  5. BURIED AT SEA
  6. RATS AND ROPE
  7. COVER YOUR EYES AND PRAY
  8. TELEPATH
  9. BE GONE

Line up

  • Tim Aymar: vocals
  • Matt Johnsen: guitars
  • Chris Kerns: bass
  • Chris Black: drums

Voto medio utenti

La bizzarra storia dei Pharaoh inizia nel lontano 1997, quando il batterista Chris Black dei Dawnbringer si unisce al chitarrista Matt Johnsen ed al bassista Chris Kernes per dare vita ad una formazione dedita al più classico Power Metal di scuola americana.
La notizia della nascita di questo gruppo riceve particolare attenzione quando viene comunicato che la voce che canterà sui brani del gruppo è quella di Tim Aymar, singer che non ha certo bisogno di presentazioni e che proprio in quel periodo sta lavorando con Chuck Schuldiner al primo album dei Control Denied; proprio a causa di questi impegni la collaborazione con Aymar è però soltanto temporanea.
Passano diversi anni prima che i Pharaoh riescano a pubblicare il primo album vero e proprio della loro storia, un evento reso possibile soltanto dalla decisione di Aymar di entrare in pianta stabile nella line-up del gruppo, ed è l'italiana Cruz del Sur Music ad aggiudicarsi i servigi della band di Philadelphia. Al debutto “After the Fire” segue “The Longest Night”, ed entrambi gli album ricevono una accoglienza estremamente positiva sia da parte della stampa del settore, sia da parte del pubblico.
“Be Gone” è quindi il terzo lavoro dei Pharaoh, un disco che sin dai primi ascolti rivela una qualità davvero al di fuori della media. Ritmi sostenuti, melodie accattivanti, una tecnica strumentale a dir poco superba, linee vocali graffianti ed esaltanti: questo album ha tutte le caratteristiche necessarie a risaltare in un mercato affollato come quello Power. Purtroppo i Pharaoh non sono altrettanto eccellenti dal punto di vista compositivo, riuscendo soltanto a tratti (“Red Honor”, “No Remains” e “Telepath”) a dar vita a passaggi davvero memorabili. Questo è purtroppo il difetto della quasi totalità dei dischi che sono usciti negli ultimi anni, e le ottime capacità dei musicisti non sono sufficienti a fare di “Be Gone” un disco che si ricorderà anche a distanza di anni. Peccato, perchè il potenziale di questa band è davvero incredibile!
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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