In un'epoca in cui il
concept album è ormai prassi consolidata - anzi, per alcuni artisti (soprattutto in ambito progressivo) si tratta della “strada maestra” da percorrere - è davvero affascinante andarne a scoprire la genesi e l'evoluzione.
Era il 2009 quando usciva
“Concept Album”, primo lavoro di
Daniele Follero che entrava nel merito in modo preciso - ma forse un po' sbrigativo, almeno nell'ultima parte - di un approccio alla composizione lirico/musicale che ha letteralmente fatto scuola fino ai giorni nostri, diventando quasi un
cliché.
Da quel volume riparte il qui presente e mastodontico
“Opera Rock - La Storia Del Concept Album” che, con il prezioso contributo di
Donato Zoppo (solo il suo
“Prog - Una Suite Lunga Mezzo Secolo” andrebbe annoverato tra i patrimoni UNESCO), diventa il testo di riferimento essenziale per qualsivoglia discussione in materia.
Le quasi 300 (!) pagine del tomo sono sapientemente suddivise in
“nove sezioni, divise a loro volta in capitoli scritti e impaginati come articoli di approfondimento o piccoli saggi divulgativi che comprendono diversi box” (cit. pag. XII). Si passa dai concept album (incosapevoli?) di
Frank Sinatra e
Woody Guthrie, ai concept album “per volontà popolare” (su tutti i celeberrimi
“Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” dei Beatles e
“Aqualung” dei Jethro Tull), dai seminali lavori di Kinks e Pretty Things, alla “conceptual continuity” di
Frank Zappa, da quelli che sono a tutti gli effetti considerati i “classici” del genere (
“Tommy” degli Who o
“The Lamb Lies Down On Broadway” dei Genesis, tanto per dirne due), ai “rock musical” come
“Jesus Christ Superstar” o
“The Rocky Horror Show”, che con il concept in senso lato hanno molto a che spartire.
C'è spazio per tutti, con una completezza e una ricchezza di informazioni invidiabili: pop, funk, punk, grunge e alternative vengono affrontati con pari dignità e con dovizia di particolari, e la lettura non è mai noiosa - merito anche del fatto che la scrittura non è propriamente lineare, com'è giusto, ma i temi e i dischi vengono di volta in volta ripresi e sviscerati.
C'è poi un'intera sezione dedicata al nostro genere preferito, simpaticamente intitolata
“Seventh Sons Of 2112”, con innumerevoli approfondimenti su Rush, Iron Maiden, King Diamond, Savatage, Trans-Siberian Orchestra, Dream Theater, Fates Warning, Virgin Steele, Angra, Orphaned Land, Queensrÿche, Avantasia e chi più ne ha più ne metta - tra l'altro il tutto è aggiornatissimo, dato che annovera anche album usciti quest'anno.
Concludo con alcune considerazioni personali che, in quanto tali, sono del tutto opinabili. L'intera sezione dedicata a
“The Wall” poteva forse essere snellita, anche perché - com'è logico - ha inevitabilmente tolto spazio ad album e band non propriamente secondarie (quantomeno per il nostro "orticello metallico"). Non mi aspettavo certo un box dedicato a
“Kailash” di Hubi Meisel o a
“Days Of Rising Doom” di Aina, ma non trovare nemmeno un accenno alla discografia di Pain Of Salvation o di
Neal Morse mi ha stupito (così come mi è spiaciuto vedere
Arjen Lucassen “liquidato” in pochissime righe, molte meno di quelle riservate a Iosonouncane nella sezione incentrata sull'Italia). E per il metal nostrano? Accontentiamoci di Domine e Rhapsody.
Detto questo, andate e comprate senza esitazioni, consapevoli del fatto che questo libro vi renderà più poveri: vi verrà spontaneo acquistare ogni disco citato, per sventura della vostra carta di credito e del vostro conto in banca e per la gioia di Amazon, Discogs o eBay. Mettetevi una mano sul cuore...
Titolo: Opera Rock - La Storia Del Concept Album
Autori: Daniele Follero & Donato Zoppo
Pagine: 297
Casa Editrice: HOEPLI
Prezzo: €29,90