(15 luglio 2009) Motorhead + Extrema + Merendine Atomiche - 15 Luglio 2009 (Capannelle, Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:30 €
Un caldo infernale, un'umidità da fare schifo. Più o meno sono queste le condizioni climatiche che accolgono i numerosi fans dei Motorhead in questo nuovo appuntamento del Rock In Roma 2009. Ma non saranno di certo gli eventi climatici a piegare la voglia di rock dei tanti presenti, che forse sfiorano di poco il sold out, se non addirittura lo centrano in pieno, con una conseguente cornice di pubblico mozza fiato. Per non parlare di un pogo che in molte occasioni si spingeva fino a metà parterre. L'organizzazione ormai è di quelle collaudate in questo Ippodromo delle Capannelle, dagli orari fino ad un audio tutto sommato ottimo, a parte qualche piccolo inconveniente durante lo show dei Motorhead.

A differenza del precedente Legends Of Chaos Tour dei Testament & co. sono due i gruppi Italiani chiamati ad aprire le ostilità, ossia le Merendine Atomiche e gli inossidabili Extrema. Quando salgono sul palco i primi è già presente un pubblico abbastanza numeroso, che viene accolto ovviamente nella maniera più congeniale da parte della band: con un lancio ininterrotto di merendine preconfezionate. Il loro stile è grasso, potente e spesso, viaggia a cavallo fra diversi stili, da un massiccio uso dei tempi medi che potrebbero ricordare certi Pantera sino al raggiungimento di sonorità tipicamente Stoner che profumano molto di retrò e di anni 70. E' da poco uscito il loro nuovo album e quindi è scontato dire che molti estratti provengano direttamente da Rude Rebel Brotherhood, fra l'altro accolto molto bene dalle prime file con un continuo incitamento e scambio di merendine, of course. Le Merendine Atomiche salutano tutti lasciando spazio agli Extrema consci di aver sfruttato una grande possibilità di visibilità. Da rivedere in uno spazio più contenuto, questo è poco ma sicuro.

Il telone che fa da sfondo alla coreografia degli Extrema è palese e non ci si può sbagliare, raffigura la copertina del loro nuovo disco intitolato Pound For Pound, una sincera e genuina rinfrescata Thrash Metal come meglio gli riesce. Più o meno il titolo può essere tradotto come un'espressione che sta per "mena per menare" e non se lo fanno ripetere due volte di seguito. L'aggressione è di quelle che lasciano il segno con un gruppo al pieno delle forze, ancora galvanizzato da una prestazione al Gods Of Metal che deve avergli dato ulteriore linfa vitale. Fra brani nuovi e canzoni vecchie lo show degli Extrema fila via che è un piacere, mettendo in evidenza un gruppo decisamente compatto, con un GL Perotti che non si è fermato un momento (completo di "rapata" in testa) sino ad arrivare ad un Tommy Massara e ad un Mattia Bigi sugli scudi. Da segnalare senza ombra di dubbio anche la prestazione di Paolo Crimi, ormai completamente immedesimato dietro le pelli, anzi si può tranquillamente dire che sia proprio lui il polmone su cui si basano gli Extrema di questi ultimi anni. Una testimonianza di perseveranza ed esperienza quella degli Extrema, un vero e proprio orgoglio nazionale. Prima che Lemmy e i suoi compagni di merende facciano il loro ingresso come una locomotiva senza freni.

Signore e Signori, la storia. E' ormai buio quando avviene un lungo e tediante cambio palco in attesa dei Motorhead, ma almeno si torna a respirare un'aria quanto meno più umana e dalle temperature non infiammabili. L'ingresso è di quelli trionfali, e l'aurea che circonda Lemmy è quanto meno divina, figuriamoci l'ormai arcinota introduzione che sa tanto di rito iniziatorio: "We Are Motorhead, We Play Rock n'Roll!", il caos. Partono alla grande con Iron Fist, Stay Clean e Be My Baby, accompagnati tra l'altro da un audio tagliente come un rasoio, ad un volume ovviamente molto alto. La band è in forma e si vede (per non dire si sente), anche perchè il pubblico se ne accorge immediatamente e si butta a capofitto in una bolgia infernale sulle note delle varie Over The Top, In The Name Of Tragedy e ci metto anche Rock Out, presa direttamente dall'ultimo Motorizer, un disco che certo non sfigura nella loro ormai nutrita collezione. Sembra andare tutto troppo bene, e difatti ecco che l'imprevisto si fa avanti con tutta la sua infamia durante l'assolo di batteria di Mikkey Dee, con conseguente spegnimento dell'amplificazione destra, per fortuna il tutto viene risolto e il concerto può continuare senza intoppi. I Motorhead vanno a pescare da tutta la discografia, anche dal controverso Another Perfect Day con I Got Mine, ben accolta e magistralmente eseguita. Il concerto si avvia verso una degna conclusione con Whorehouse Blues (blues che dal vivo non sfigura affatto, anzi) e soprattutto Ace Of Spades e subito dopo Overkill. Qui i commenti sono alquanto superflui. Sono passati due anni da quando si esibirono allo Stadio Olimpico in compagnia degli Iron Maiden, ma il tempo sembra non scalfire affatto la loro capacità di travolgere tutto e tutti, e a detta dello stesso Lemmy non passerà poi molto tempo prima di rimettere piede nella capitale. Non resta che attendere.

Un complimento va fatto senza dubbio alla Live che ha portato nuovamente questa gloria del Rock, e del Metal tutto, sui palchi nazionali, per un ennesimo concerto infuocato che non ha fatto prigionieri.

Foto a cura di Roberto Alfieri.

Setlist Motorhead:

01 Iron Fist
02 Stay Cleean
03 Be My Baby
04 Rock Out
05 Metropolis
06 Over The Top
07 One Night Stand
08 I got mine
09 Solo Guitar
10 The Thousand Names Of God
11 Another Perfect Day
12 In The Name Of Tragedy (Drum Solo)
13 Just 'Cos You Got The Power
14 Going To Brazil
15 Killed By Death
16 Bomber
17 Whorehouse Blues
18 Ace Of Spades
19 Overkill


Report a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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