Iced Earth @ Gods 2008 (Jon Schaffer & Matt Barlow)

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Gruppo:Iced Earth

L’occasione è di quelle ghiotte: intervistare Jon Schaffer e Matt Barlow in un colpo solo, ossia la continuità e il ritorno alle origini all’interno degli Iced Earth, power metal band dal solidissimo passato e dal presente fiammeggiante di un nuovo lavoro, “Something Wicked part 2 – The Crucible of Man”, in uscita a Settembre.
E così, la bella e gentile Pamela accompagna me e un’altra manciata di valorosi nell’area interviste dell’Arena Parco Nord, una piccola zona allestita all’interno della zona Vip, in un angolo un po’ più ombreggiato e fresco. 5 minuti di attesa ed ecco arrivare Matt, con un taglio cortissimo che gli dà le sembianze di un impiegato statale, più che di un cantante metal, e il mastodontico Jon, capello ingrigito ma sempre lunghissimo, pizzetto e sguardo truce come al solito. Al contrario, l’intervista si rivelerà molto rilassata e piacevole; anche quando pungolati su temi “scomodi”, i due si sono sempre dimostrati tranquilli e disponibili, anche se, per sua indole, Jon Schaffer tende sempre ad essere un filo… come dire… intransigente? Beh, decidete da soli. Buona lettura!

Allora Matt, finalmente il ritorno che tutti chiedevano a gran voce… come mai sei tornato negli Iced Earth proprio adesso?
M: Beh, sai, sono successe e succedono tante cose, nella vita di un uomo. Diciamo che questo era proprio il momento giusto, e le cose si sono allineate, in modo da rendere possibile il mio ritorno negli Iced Earth.
Jon, cosa è cambiato dai primi dischi degli esordi, nello spirito di gruppo?
J: Siamo sicuramente più vecchi, più saggi, e ancora più felici di essere di nuovo tutti insieme. Certe cose le vivi in maniera diversa, a seconda dell’età. Alla nostra, è di sicuro un gradito ritrovarsi.
Quali sono i rapporti con il vostro ex-cantante [Tim “Ripper” Owens, ndr]?
J: Quale ex cantante? Noi abbiamo solo un cantante, ed è seduto accanto a me. (La temperatura della saletta si fa improvvisamente autunnale… ndr)
M: Tim è un grandissimo singer, e gli auguriamo tutto il bene che merita. Con una voce bella e potente come la sua, non farà alcuna fatica a trovare una band del suo calibro. (Grazie Matt, i giornalisti ricominciano a respirare regolarmente! ndr)
Matt, cosa si prova a ritornare “on the road”, dopo un periodo di assenza?
M: Stiamo facendo tantissimi shows, ed è una cosa che in realtà non perdi mai l’abitudine a fare. Adesso è un po’ diverso, sono padre di figli, ho delle responsabilità al di fuori della musica, mi sono pure tagliato i capelli per non fare paura ai bambini, ahahah!
J: Inoltre, non facevamo festivals da molto tempo, e per noi è sicuramente una bellissima opportunità per raggiungere un pubblico molto più ampio del nostro solito.
C’è nel vostro futuro un tour da headliner?
J: Sicuramente si, è una cosa che stiamo mettendo in cantiere e che speriamo avvenga dopo l’uscita del nuovo album.
Qual è, a vostro avviso, la band più piacevole nel bill del Gods of Metal di quest’anno?
J: Ci sono tantissime bands che adoro, ma per me i migliori sono gli Airbourne!
M: Anche per me, sono dei ragazzi con una carica e una grinta eccezionali. Faranno molta strada.
Avete in mente di pubblicare un live album, prima o poi?
J: Decisamente si, e l’occasione buona per registrarlo potrebbe essere proprio il prossimo tour, che partirà a settembre. Il rientro di Matt è la condizione perfetta per registrare un live cd.
Come è stato scritto il nuovo “The Crucible of Man”? Matt, hai scritto tu le lyrics?
M: E’ John che scrive i testi e le musiche, io poi contribuisco in fase di creazione delle linee vocali, di modo che si adattino di più al mio stile canoro.
J: Molta gente che non conosce il processo di scrittura, pensa che avvenga in una maniera predeterminata e sempre uguale. In realtà non è così. Quando scrivo per Matt, scrivo in maniera diversa da come ho fatto in passato per Tim, cerco sempre di adattare le linee a chi le deve effettivamente cantare.
M: Le canzoni sono di Jon, è lui che sa perfettamente quale atmosfera dare ad ogni song.
Jon, se dovessi scegliere un album della tua discografia, quale reputi il migliore?
J: Beh, ovviamente escluso il prossimo, eheheh…. Mmm, forse “Something Wicked this way comes”, ed anche “Framing Armageddon”.
Cosa pensate di questo Gods of Metal?
M: E’ bellissimo suonare in questo festival, ci sono tantissime ottime bands e l’organizzazione mi è sembrata ottima (se se, vieni agli stand, e vedi che organizzazione ottima… ndr).
Cosa ne pensi della situazione politica americana attuale? Qual è il tuo candidato?
M: Non voglio assolutamente parlare di politica, sorry.
La tua vita on the road ha delle ripercussioni sulla tua situazione familiare?
J: Ho avuto non pochi problemi in famiglia, durante i tempi passati, problemi anche in parte dipesi dalla mia vita sempre lontano da casa. Ora ho dei figli, e sono felice che i guai siano superati. È una cosa sempre difficile riuscire a far coesistere il tuo lavoro con i tuoi affetti, ma è una cosa possibile se hai davvero degli stimoli forti. Nonostante le difficoltà, il fuoco che hai dentro ti spinge sempre a continuare, a scrivere, suonare, andare in giro. È la mia vita, non la cambierei per niente al mondo.
Beh, è stata una piacevolissima chiacchierata. Grazie mille a tutt’e due!
Grazie a te!
Intervista a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 07 lug 2008 alle 15:16

E questa la dice lunga sulla sanità mentale di quel cowboy capellone!

Inserito il 06 lug 2008 alle 21:53

Ho scritto... la temperatura è improvvisamente scesa sotto la soglia consentita... eravamo in apnea! Meno male che Matt ha sdrammatizzato!

Inserito il 06 lug 2008 alle 15:54

Certo che la frase di Jon su Tim deve aver fatto bloccare la crescita a tutti in quel momento!