The Gathering - Sleepy Buildings - A Semi Acoustic Evening

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:73 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. LOCKED AWAY
  2. SATURNINE
  3. AMITY
  4. THE MIRROR WATERS (V.2003)
  5. RED IS A SLOW COLOUR
  6. SLEEPY BUILDINGS
  7. TRAVEL
  8. SHRINK
  9. IN MOTION PART II
  10. STONEGARDEN (V.2003)
  11. MY ELECTRICITY
  12. ELEANOR
  13. MAROONED
  14. LIKE FOUNTAINS (V.2003)

Line up

  • Anneke van Giersbergen: vocals
  • René Rutten: guitars
  • Hugo Prinsen Geerligs: bass
  • Hans Rutten: drums
  • Frank Boeijen: keyboards

Voto medio utenti

Probabilmente ecco l'ultimo atto che unisce i The Gathering alla teutonica label Century Media. Se così fosse, la chiusura di una partnership lunga oramai più di 10 anni (che i rapporti tra le due fazioni siano logori da diverso tempo non è più un segreto) si chiuderebbe in bellezza con il suggello di questo live semi acustico (non posso non pensare comunque che nonostante l'abile e sapiente lavoro di riarrangiamento delle songs, questo platter non assumi i connotati di un best effettivo, visto l'associazione delle più recenti composizioni alle primissime cose) magnificamente registrato durante due serate sold out al LUX Theatre di Nijmegen (NL). 'Sleepy Buildings - A Semi Acoustic Evening' fotografa senz'altro il punto di massimo splendore della band capitanata dalla bella e magnetica Anneke, sempre pronta a spiazzare ed a piazzare, con album differenti l'uno dall'altro, il loro caratteristico marchio di fabbrica: melodia, intelligenza compositiva, ambientazioni oscure ed quel pizzico di psicadelia che rende il tutto più personale. E poi c'è lei. La voce che riscalda e che avvolge tutto in una magia inarrivabile, traghettando l'ascoltatore attraverso lidi lontani. Partendo dalle estrapolazioni dei primi album 'Always...' ed 'Almost A Dance', passando per 'Mandylion' e 'How To Measure A Planet?' fino ad arrivare alle più temporalmente vicine realizzazioni di 'If_Then_Else', questo live rappresenta la quinta essenza della band olandese, suggellandola come la massima esponente e come massima espressione di un genere che proprio loro hanno contribuito a creare ed a sviluppare. Assolutamente d'obbligo per gli estimatori di questo combo, necessario a tutti gli altri per capire cosa vuol dire fare musica con classe, carisma, sensibilità e gusto compositivo. Forse il miglior album che i The Gathering in questi quattordici anni di carriera hanno mai prodotto. Dolcissimo alla prima sorsata, ma con un magnifico retrogusto amaro.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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