Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:45 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. 317
  2. CUTTING TEETH
  3. MY SALVATION
  4. PSYCHONAUT
  5. EYE OF THE STORM
  6. TREND KILLER
  7. TIME (WILL NOT HEAL)
  8. ALL I HAVE
  9. TEMPTATION
  10. MY ENEMY
  11. KILL THE LIGHT
  12. THIS WAR
  13. INFILTRATOR
  14. GHOST IN THE MACHINE

Line up

  • Jonas Björler: bass
  • Adrian Erlandsson: drums
  • Patrik Jensen: guitars
  • Marco Aro: vocals
  • Ola Englund: guitars

Voto medio utenti

Inchiodata con freno a mano tirato, inversione di marcia e si torna indietro. Giusto il tempo di fermarsi un attimo a far scendere alcuni passeggeri ed imbarcarne di nuovi.
Nello specifico, chi ritorna a bordo sono Adrian Erlandsson ed il singer Marco Aro, a cui si aggiunge l'esperto Ola Englund, si va quindi a comporre una line-up di assoluta esperienza accanto all'inossidabile fulcro Björler/Jensen.

I The Haunted abbandonano gli sperimentalismi degli ultimi tre dischi e tornano a battere strade ben conosciute, sono le strade da dove sono partiti e le vie principali si chiamano One Kill Wonder e Made Me Do It.

Sempre sul filo tra thrash ipervitaminico ed il melodic death di stampo svedese, i The Haunted ci propongono questo Exit Wounds che non è sicuramente un capolavoro ma che offre svariate canzoni davvero buone, ispirate e che fa piacere ascoltare parecchie volte. Certo, i pezzi sono forse troppi (14 i brani) col rischio di allungare la minestra e che qualcuno sia sottotono, ma non accade spesso e nel complesso ci si diverte, anche perché parliamo di poco più di una quarantina di minuti. Il lavoro dei musicisti è perfettamente equilibrato con nessuno che voglia fare la star e nessun tecnicismo fuori luogo, forse il cantato di Marco Aro è un tantinello monotematico e si poteva osare leggermente di più ma fa comunque il suo sporco lavoro, ci sono poi i riff ispirati e le buone melodie delle due chitarre che riequilibrano il tutto. Alcuni dei brani meglio riusciti si trovano proprio nel mezzo del lavoro come All I Have (una delle più atmosferiche, melodiche e meno sparate), Temptation (che sprigiona potenza al 100%), Trend Killer (in cui, come ospite, abbiamo lo smilzo Chuck Billy) ma le canzoni di pregevole fattura sono un po' ovunque. Certo, a volte il richiamo Slayer è parecchio forte, come in Cutting Teeth, ma molto, molto meno che in passato. Registrazione perfetta, suoni molto buoni.

Se conoscete bene ed avete apprezzato gli esordi di questa band "sorta dalle ceneri degli At The Gates"(come recitava all'epoca qualsiasi slogan promozionale), vi piacerà sicuramente questo nuovo Exit Wouds, anche perché più maturo e con qualche leggera linea melodica ereditata dagli ultimi dieci anni di attività. C'è solo da vedere come si evolverà la situazione dei The Haunted (già sull'orlo dello scioglimento un paio di anni fa) con l'imminente ritorno sulle scene degli At The Gates, con cui condividono due importanti componenti. Vedremo, intanto godiamo di questo nuovo, riuscito lavoro.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 ago 2014 alle 21:47

..a me MI piace..!!

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