Copertina SV

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:40 min.
Etichetta:Behemot
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. L’INIZIO
  2. IL TEMPIO AD EST
  3. KOSMOKRATOR
  4. DEO SOLI INVICTO
  5. VVLTVS
  6. MONVMENTVUM
  7. CLERMONT
  8. IL VOLO DEL BICORNE

Line up

  • Argento: guitars, vocals
  • Azoth: bass, keyboards
  • Fog: drums

Voto medio utenti

Argento è probabilmente una delle poche personalità in grado di fare da leader per il movimento black metal italiano. Non solo per l'indiscussa qualità musicale dei suoi Spite Extreme Wing, ma anche e soprattutto per la ricerca culturale e filosofica che sta dietro ad ogni sua creazione. Quella brama di sapere che lo porta a registrare la sua musica in luoghi dotati di magnifichi riverberi naturali e forze ignote. Quella tendenza alla perfezione che lo spinge a rivedere le sue vecchie opere, e a farne una critica per trovare i possibili miglioramenti alla luce dei progressi fatti dalla band genovese. "Kosmokrator" è una specie di summa di questo impegno, contenente sei brani composti tra il 1995 e il 2000 che non sono entrati nello storico "Magnificat". Per questo motivo l'album si intitola "Magnificat II" e non può essere inteso come un nuovo lavoro, bensì come un omaggio a pezzi che per la band hanno significato - e significano ancora oggi - moltissimo. In più ci vengono offerte "Il Tempio Ad Est", originariamente scritta per un progetto parallelo black thrash mai andato oltre, e "Il Volo Del Bicorne", rifacimento tastieristico di "Viaggio Di Ritorno" ad opera dell'amico musicista Morgan Bellini. Avendo apprezzato molto i tentativi di raffinare la propria musica sperimentati sul precedente "Non Dvcor, Dvco", non sono riuscito ad entrare più di tanto nell'ottica di questi pezzi ben più grezzi e tirati. Soprattutto quando, purtroppo, la musica si spinge troppo oltre e scade in una sorta di confusione fine a sé stessa. Peccato, perchè episodi come l'acustica "Vvltvs" di Ulveriana memoria, sono in grado di far gridare al miracolo. Da notare che la registrazione questa volta è stata effettuata in una chiesa romanica del ponente ligure, presumibilmente la S. Pietro di Camporosso (dico questo perché nel booklet non è specificato), e il risultato è ancora una volta ottimo! Una strada da seguire anche in futuro, come il cantato in italiano che continua a stupire per la sua versatilità. Insomma, un disco che ci ha fatto venire voglia di aspettare con impazienza le prossime mosse degli Spite Extreme Wing.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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