Copertina 9

Info

Anno di uscita:2019
Durata:35 min.
Etichetta:Flightless Records/Sto records

Tracklist

  1. PLANET B
  2. MARS FOR THE RICH
  3. ORGAN FARMER
  4. SUPERBUG
  5. VENUSIAN 1
  6. PERIHELION
  7. VENUSIAN 2
  8. SELF-IMMOLATE
  9. HELL

Line up

  • Stu Mackenzie: voice, guitars, keyboard
  • Ambrose Kenny-Smith: voice, keyboard
  • Cook Craig: vocals, guitars
  • Joey Walker: vocals, guitars
  • Lucas Skinner: bass
  • Michael Cavanagh: drums
  • Eric Moore: drums

Voto medio utenti

Questa è la recensione che mai avrei sospettato di fare e il motivo è presto detto: non sapevo neanche chi fossero questi King Gizzard And The Lizard Wizard!
A maggior ragione considerando il loro genere ( psichedelico/garage) che proprio non mi aggrada ma invece, destino, ho dato un ascolto per caso a questo nuovo lavoro e ... accidenti, che bomba di heavy Metal!
Già perché i Nostri hanno in gran parte abbandonato le sonorità acide-psichdedeliche degli inizi a favore di un approccio più duro, più diretto con canzoni dal piglio Classic Metal, addirittura NWOBHM come in "Mars Of The Rich" dal riff che ricorda "No Class" dei Motorhead e dal solo di basso alla Lemmy, o come l'opener "Planet B" che nei cambi di tempo e nella ritmica rimanda ai Metallica.
"Organ Farmer" è uno speed metal di poco più di 2 minuti di durata, gli assoli delle chitarre sono veloci, ogni tanto usano il wah wah giusto per non tradire le radici, le ritmiche incalzanti che alternano rallentamenti ad accelerazioni, la voce è ruvida e la registrazione dei suoni è volutamente vintage il che rende ancora più unico ed incisivo il suono della band.
"Superbug" è più lenta e cadenzata ma non perde un' oncia in potenza col suo andamento quasi ipnotico, mentre più articolata ma sempre caratterizzata da accelerazioni fulminee e solos iperveloci risulta la metallica "Venusian 1" che ricorda qualcosa dei primi Voivod, una via di mezzo fra hard rock e Judas Priest è Invece "Perihelion" dal chorus misterioso e contagioso.
"Venusian 2" ha il rullante iniziale alla Overkill (dei Motorhead) per continuare sempre su ritmiche speed metal assolutamente devastanti con un basso martellante, "Self Immolate" non è da meno col suo riff Thrash-Heavy che pare uscire direttamente da "Kill Em All"!
Chiude questo sorprendente lavoro, "Hell" , ennesimo proiettile impazzito che vive di vita propria fra ritmiche velocissime, chitarre che si inseguono, basso e batteria al fulmicotone.
Una bella scoperta per il sottoscritto, questi australiani, che hanno dimostrato una duttilità, una potenza ed un songwriting degni dei migliori Voivod, davvero notevoli.
Meritano un ascolto assolutamente.


Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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