Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:52 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. DIE WILDE JAGD
  2. CODEX GIGAS
  3. SEITE AN SEITE
  4. IRMINSUL
  5. DRACHENTöTER
  6. PENUMBRA
  7. WEDER GOTT, NOCH KöNIGE
  8. WOLFSHUNGER
  9. 300
  10. SEITE AN SEITE (EXTENDED VERSION)

Line up

  • Claus Cleinkrieg: guitars
  • Stan Ro: guitars
  • Sash: bass
  • Balrogh: drums
  • Tetzel von Asenblut: vocals

Voto medio utenti

Iniziamo?
Ok, sigla:



A qualcuno -soprattutto ai più giovani tra i nostri lettori- questo spot datato 1985 avrà strappato al massimo un sorriso, ad altri (penso ai miei coetanei) un sogghigno nostalgico ma posso assicurarvi che ancora prima di iniziare l'ascolto del nuovo lavoro dei tedeschi Asenblut una mezza idea di usarlo come incipit per la recensione mi era balenata nel cranio.
Ora, dopo svariati ascolti di "Die Wilde Jagd" (La caccia selvaggia), posso farlo a ragion veduta.
Il perchè è presto detto: anche in questo disco, il quarto di una carriera lunga ormai tre lustri ed il terzo sotto le insegne della AFM Records, il singer Tetzel von Asenblut (Tim Schmidt per l'anagrafe) ed i suoi guerrieri della bassa Sassonia non cambiano di una virgola i suoni, le tematiche e l'approccio che li hanno caratterizzati sin dal debut "Aufbruch" (2009).
Pertanto tra le 10 tracce risuoneranno potenti i corni della battaglia tra gli Aesir e le forze del male, i latrati ferali del lupo Fenrir, il micidiale fragore delle armi durante il Ragnarok, trasposti in quella micidiale miscela di heavy tradizionale, thrash e death melodico che i nostri interpretano ormai ad occhi chiusi.

E qui risiede il vero, grande (probabilmente unico) problema di "Die Wilde Jagd": non il richiamo agli amati Amon Amarth ed alla loro visione lirico/musicale (fil rouge dei lavori targati Asenblut da sempre), quanto piuttosto il trovarsi di fronte ad un lavoro prevedibile e senza variazioni sul tema.
Questa "routine sonora" alla lunga (e 52 minuti a parere di chi vi parla sono probabilmente eccessivi) rischia di annacquare e far passare in secondo piano anche le cose buone (in alcuni casi molto buone) che l'album porta in dote: il riffing e le linee vocali di "Codex Gigas", la violenza epica di "Wolfshunger" con le sue fantastiche parti di chitarra che invitano ad un headbanging furente, le linee melodiche che fanno da architrave ad "Irminsul" o l'intro maideniana di "Weder Gott noch Könige" giusto per fare qualche esempio.

Come si diceva all'inizio però gli Asenblut sono questi, nel bene e nel male, e siccome a naso proseguiranno per la loro strada sta a chi li ascolta decidere se "sapere cosa si beve" (per tornare a bomba) soddisfa o meno.
Perchè alla fine la birra, come la loro musica, avrà spesso lo stesso sapore ma con quanto gusto la si beve magari ad un concerto scapocciando sulle note selvagge di "Die Wilde Jagd"?

Asenblut - "Codex Gigas"



Recensione a cura di Alessandro Zaina

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.