Giungono dal Canada e con questo "Through The Sulphur Eyes" pubblicano il loro secondo EP: i Plague Weaver hanno come obiettivo quello di far rivivere la furia del black metal delle origini ma declinata con un approccio derivato dal doom metal più oscuro e pesante, come è facile evincere dalle cinque tracce che vanno a comporre la tracklist di questo EP. I riff che escono dalla sei corde di Thorn ricalcano il gelo tipico del black metal di matrice scandinava, ma i ritmi rimangono sempre controllati e decisamente bassi, tranne che per qualche rara accelerazione, con l'obiettivo di creare una sensazione di disagio e malessere amche per mezzo dello scream ad opera sempre dello stesso Thorn. Il lavoro di chitarra e batteria inoltre presenta anche qualche influenza post-hardcore che appaiono più evidenti nella parte centrale di un pezzo come "Unchained", probabilmente il più convincente della cinquina, che tra arpeggi gelidi, riff graffianti ed assoli quasi struggenti riesce meglio degli altri brani a mettere insieme tutte le influenze dei Plague Weaver. Apprezzabile infine la produzione, adeguata alla musica proposta e capace di mantenere intatta la sporcizia delle chitarre.
L'idea alla base del tutto è buona e vincente ed in alcuni tratti il risultato è apprezzabile, ma in questo "Through The Sulphur Eyes" quello che manca è una continuità qualitativa che va inevitabilmente ad incidere sull'ascolto di questo EP.