Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:48 min.
Etichetta:Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. HEAR ANOTHER SONG
  2. WILD HEART
  3. DISAPPOINTED
  4. STRANGERS IN THE NIGHT
  5. THE DISTANCE
  6. SHOUT
  7. ANOTHER TIME AND PLACE
  8. THE MILES THAT MAKE A ROAD
  9. THE NIGHT GOES ON
  10. A THOUSAND LIES
  11. YOUR VOICE INSIDE
  12. THE DISTANCE (EUROPEAN BONUS TRACK)

Line up

  • David Readman: vocals
  • Gianluca Firmo: keyboards, backing vocals
  • Davide "Dave Rox" Barbieri: keyboards, backing vocals
  • Steve De Biasi: guitars
  • Simon Dredo: bass
  • Pierpaolo "Zorro" Monti: drums, percussion
  • Alessandro Del Vecchio: guest on Hammond
  • Sven Larsson: guest on guitar
  • Iván Gonzalez: guest on guitar
  • Stefano Zeni: guest on guitar
  • Matteo Serra: guest on guitar
  • Lorenzo Foddai: guest on guitar
  • Marcello Spera: guest on backing vocals

Voto medio utenti

Tra singoli e gustose anticipazioni, tutte molto “rassicuranti”, ero convinto che “Another time and place” non mi avrebbe “sorpreso”.
E invece oggi che ho l’occasione di gustarmi per intero il secondo lavoro Room Experience, lo stupore mi assale in maniera abbastanza inusitata, e per diverse ragioni, che andrò brevemente ad esporre.
Innanzi tutto, perché rispetta appieno le immani aspettative assegnate ad un supergruppo chiamato ad assecondare il suo nobile pedigree senza prodursi in una sterile reiterazione di quanto già proposto in precedenza.
Poi perché tutti i musicisti presenti, senza distinzione, forniscono un significativo contributo all’opera, in una coesione d’intenti e di talenti che finisce per illuminare di tensione espressiva, per di più piuttosto “riconoscibile”, un programma inattaccabile dalla prima all’ultima nota.
Infine, last but not the least, perché il songwriting di Gianluca Firmo e degli altri Experiencers è oggi pienamente maturo, vario, adescante e intenso, perfetto per le interpretazioni dense di pathos di David Readman, sempre più coinvolto in quello che solo qualcuno affetto da otopatologie degenerative può osare definire un “ornamentale” all-star project.
Introdotto da una suggestiva illustrazione di copertina (appannaggio della fidata destrezza della Aeglos Art) e sostenuto dalla competente regia sonora di Alessandro Del Vecchio (impegnato in missaggio e masterizzazione), “Another time and place” si dimostra fin dall’atto d’apertura un’incisione “armed and ready” per soggiogare i timpani e gli animi più raffinati … “Hear another song” incarna il suo ruolo di primo singolo del disco con uno squisito andamento armonico (che in altri tempi si sarebbe detto da “paradiso radiofonico”), in cui far convivere pulsazioni hard e una certa “malizia commerciale”, instillate in melodie pronte ad esplodere in un contagioso coro.
Un synth oscillante funge da sostrato al soffuso clima notturno di “Wild heart”, rischiarato ancora una volta da un’allettante linea musicale (puntellata dal basso della new entry Simon Dredo), e se la miscellanea di riff cromati (courtesy of Matteo Serra) e aperture ariose di “Disappointed” non vi provoca fiotti istantanei di dopamina, direi che forse è meglio abbandonare l’ascolto e rivolgersi ad altri lidi stilistici.
Enfasi, sentimento e refrain “a presa rapida”, nella migliore tradizione AOR, contraddistinguono la successiva “Strangers in the night”, che lascia il posto all’elettricità vellutata di “The distance” (pregevoli sia le tastiere di Davide "Dave Rox" Barbieri e sia la sofisticata chitarra di Sven Larsson) e all’imperioso crescendo emotivo di “Shout”, capace di conficcarsi agevolmente nella memoria.
Copiose dosi di feeling le elargiscono pure la title-track dell’albo, lo slowThe miles that make a road”, l’ariosità rootsy di “The night goes on” e la verve malinconica di “A thousand lies”, mentre con “Your voice insideReadman impartisce una lezione di passionalità e ispirazione a chi crede che le ballate siano solo un’imprescindibile formalità tipica di certi contesti musicali.
Sempre in fatto di sensibilità, non rimane, in dirittura d’arrivo di quest’appagante esperienza cardio-uditiva, che rimarcare le doti di Firmo anche come cantante (a questo proposito giova ricordare anche il suo godibile lavoro solista “Rehab”), apprezzabili nella versione di “The distance” che funge da bonus-track all’edizione europea di “Another time and place”.
Parafrasando il titolo del disco, concludo la disamina affermando in maniera perentoria che non c’è bisogno di attendere ulteriormente … questo è il “posto e il momento giusto” per consacrare quello dei Room Experience tra i grandi nomi del settore, depositando così un marchio di “garanzia melodica” con cui la scena contemporanea dovrà fatalmente confrontarsi.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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