Copertina 8

Info

Anno di uscita:2020
Durata:59 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. SYNCHRONIZED
  2. SUPERSTAR
  3. BEST OF TIMES
  4. GHOST OF YOU AND I
  5. BROKEN
  6. CHANGE FOR THE BETTER
  7. END OF DAYS
  8. PRAY
  9. WALK THROUGH THE FIRE
  10. HELL OR HIGH WATER
  11. ANGELS CRIED
  12. READY FOR ME

Line up

  • Steve Overland: vocals, guitars
  • Merv Goldsworthy: bass
  • Pete Jupp: drums
  • Jem Davis: keyboards
  • Jim Kirkpatrick: guitars

Voto medio utenti

Che cosa si può aggiungere sugli FM che non sia già stato detto?
Impresa ardua … che rappresentano da anni un impegnativo benchmarking dell’AOR britannico (e non solo …), che possono contare su uno dei cantanti più seduttivi dell’intera scena melodica, che il loro songwriting ha mantenuto nel tempo un’identità rara e che nei tempi recenti hanno ritrovato una verve in grado di riportarli ai vertici del genere … sono tutte considerazioni di “pubblico dominio” tra gli estimatori dell’hard raffinato, passionale e solare.
E allora limitiamoci a rilevare come “Synchronized” rappresenti l’ennesima dimostrazione della “seconda giovinezza” di un gruppo che pur senza mai deludere i suoi fans, prosegue imperterrito a propugnare quella brillantezza espressiva ritrovata verso la metà degli anni duemila.
Il disco rimpingua con un’altra dozzina di gemme soniche il sontuoso repertorio di una band in straordinarie condizioni di forma, immediatamente esposte nell’atto d’apertura affidato all’euforizzante title-track, trainata dal vivace cromatismo delle tastiere, dalla pulsante pressione del funky n’ blues e da un clima parecchio “cinematografico” (il remake di qualche “ottimistica” pellicola ottantiana sarebbe perfetto …).
Il seguito della raccolta non è altro che la conferma di una superiorità tecnico / emotivo / compositiva davvero difficile da contrastare, a partire dalla deliziosa vaporosità elegiaca di “Superstar”, per poi continuare con il velluto prezioso che avvolge “Best of times” e con una “Ghost of you and I” che in un colpo solo cancella buona parte delle hit a sfondo intimista propinate giornalmente dai palinsesti radiofonici contemporanei.
Rimanere impassibili di fronte alla melodia avvolgente di “Broken” (con qualcosa dei Toto nell’impasto sonico) raccomanda un pronto check-up sensoriale, e lo stesso sollecito accertamento lo consiglio a tutti quelli che eventualmente non dovessero entusiasmarsi per “Change for the better”, una sorta di felice interpolazione tra Don Henley, Bad English e Michael Bolton.
End of days” ostenta tutta l’inattaccabile “attualità” di un suono “antico”, “Pray” pulsa di notturno di R n’ B , confermando Steve Overland nel ruolo di autentico soul provider, mentre “Walk through the fire” ridesta con innato buongusto il ricordo dei Mr. Mister nella memoria degli aficionados del settore.
Gli stessi che sono sicuro apprezzeranno l’hardeggianteHell or high water”, le languide atmosfere rootsy di “Angels cried” e il mood felpato e vibrante di “Ready for me”, non lontano da certe cose dei Bad Company.
Un’oretta di grande musica, insomma, proposta da un manipolo di “veterani” dotati di enorme talento e alimentati dall’energia di un “emergente”, capaci di esprimersi ancora una volta in termini artistici di piena eccellenza.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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