Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:44 min.
Etichetta:Satanath Records

Tracklist

  1. KHAN E AVAL
  2. KHAN E DOVOM
  3. KHAN E SEVOM
  4. KHAN E CHAHAROM
  5. KHAN E PANJOM
  6. KHAN E SHESHOM
  7. KHAN E HAFTOM

Line up

  • Sina: guitars, vocals
  • Tjalve: bass.
  • Spektre: drums.

Voto medio utenti

Giungono al ragguardevole traguardo del sesto lavoro in studio i From the Vastland, creatura di Sina che, dopo aver iniziato a suonare e a pubblicare album in Iran, nel 2013 si trasferisce in Norvegia per poter continuare in modo più "semplice" la sua carriera di black metaller che, ormai, è diventata ultra decennale.
Il nuovo album "The Haft Khan", concept che ruota intorno alle sette ardue prove sostenute dall'eroe persiano Rostam e raccontate nel poema Shahnameh ("il libro dei re"), è il classico lavoro dei From the Vastland, vale a dire un album di black metal che molto deve alla scena estrema svedese, Marduk in primis, ma che può contare su una buona dose di personalità e, soprattutto, su una grande attenzione ai particolari che lo rendono tutt'altro che banale o meramente derivativo.
La capacità migliore del gruppo di Sina è quello di saper unire violenza e passaggi più evocativi facendo in modo che gli uni esaltino gli altri dandoci la sensazione di essere di fronte ad un'opera ottimamente strutturata, ricca di melodie vincenti, brutale quando le vicende del concept lo richiedono e, va sottolineato, molto intelligente dal momento che Sina non solo scrive musica arrangiata e prodotta in maniera eccellente, ma dimostra una non scontata capacità di amalgama di tutti gli elementi che compongono il suo suono.
I From the Vastland non saranno, certo, un nome di primo piano della scena estrema, non uno di quelli, cioè, che la Nuclear Blast metterebbe sotto contratto, ma il fascino arcaico che serpeggia all'interno delle sue composizioni, le melodie fuori da qualunque dimensione spazio-temporale, la sua violenza incontrollata, il riffing ai limiti del geniale, il suo spirito "old style" arricchito dalle influenze orientali, sono tutti elementi che rendono "The Haft Khan", al pari dei lavori precedenti, un piccolo gioiello che gli amanti della buona musica non dovrebbero trascurare anche perché, spesso, basta guardare al di là dei "soliti" nomi per riscoprire il gusto, quello vero, per la musica con la M maiuscola.
Come da copione, grandi!

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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