Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:35 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. TOWARDS THE GLORIOUS TRIUMPH OF SATANS EMPIRE
  2. OF BLACK TONGUES AND SULPHURIC BREATH
  3. THE LIBERATING RAYS OF DEATH
  4. THE HEART OF DARKNESS
  5. RISE OF THE DARK IMPERIUM
  6. ESSENCE
  7. THE BOWLS OF WRATH AND ANCIENT HATE
  8. THE WORM GOD
  9. AEON OF DARKNESS

Line up

  • Hellchrist Xul: guitars, vocals

Voto medio utenti

Qual è l’essenza del black metal? Domanda da un milione di dollari questa vero?
E si presta a numerose risposte, personalmente il black metal è un genere più spirituale, interiore che meramente musicale o che lega solamente questo aspetto.
Un’artista che sa veramente cosa è il genere è Hellchrist Xul, fondatore dei Funeral Winds, compagine olandese estrema che detta legge fin dal 1991 e quindi nata quando la seconda ondata di questo stile stava prendendo forma per invadere il mondo.
L’opener “Towards the glorious triumph of satans empire”, ha un titolo lungo e una produzione scarna e volutamente underground.
Brano che si apre con una cadenza lenta quasi doom con riffing serrati e maligni; basso ben in vista, screaming acidi e con un bell’assalto sul finale all’arma bianca.
Of black tongues and sulphuric breath”, viene introdotta da ritmi veloci e un urlo velenoso; il blast beats con un guitarwork in tremolo bello malsano rende bene con cambi di tempo che tengono alta l’attenzione.
Il nostro conosce bene la materia, si sente dall’odio che traspare dalla composizione e dall’incedere della voce che cambia tono nonostante l’asprezza.
The heart of darkness”, è una marcia mortifera che puzza di corruzione con riffing ribassati con il basso sempre in evidenza; all’interno ci sono cambi di ritmo in up tempo tellurico con sfuriate annesse.
Qui si sente anche una certa influenza thrashy nell’uso del riffing, il chorus cadenzato prende piede e convince.
La titletrack è un attacco furioso e senza compromessi; blast beats e riffoni gelidi con rullate frequenti e le urla del nostro cariche d’ira.
Qui c’è tutto il contrario della melodia, è pura aggressività con una sezione ritmica che attacca, morde come un serpente velenoso; qui si sentono echi dei migliori Marduk.
L’ultima “Aeons of darkness” riscopre l’anima black/ thrash con un up tempo serrato, chitarre a zanzarina che vengono inframezzati a blast beats.
Il singer ha un tono acido e rabbioso, non cede di un millimetro nell’aggressione; un brano che è la quintessenza dell’oscurità.
Che dire se non bella prova, quinto album destinato a fare felici i seguaci della nera fiamma, un disco coerente e soprattutto conscio nel non voler per forza piacere a tutti, da avere.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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