Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:67 min.
Etichetta:World Terror Committee

Tracklist

  1. SAATANAN VIHA
  2. ELEGIA
  3. UNETON
  4. SYDäNKUORO
  5. ELäVäNä, KUOLLEENA
  6. KäRSIMYSTEN KATEDRAALI
  7. HAUDATTUJEN TäHTIEN YöNä
  8. RAKAS KUU
  9. UNOHTUMATON
  10. MUSTAT VUODET
  11. PYHä KUOLEMA
  12. VERIUHRI
  13. OTA MINUT VASTAAN

Line up

  • Shatraugh: guitars
  • Infection: guitars
  • Spellgoth: vocals
  • LRH: drums
  • VnoM: bass

Voto medio utenti

Volete passare le festività in un modo diverso?
Siete stanchi di sentire le dolciastre e stucchevoli nenie che ci ammorbano durante questo periodo?
L’alternativa c’è, il nuovo lavoro dei finnici Horna pubblicato a cinque anni di distanza dal precedente “Hengen Tulet”; un lavoro che è pregno di maligno metallo nero e non solo.
Si perché qui abbiamo una novità, su non fate quelle facce orripilate, la band del buon Shatraug non si è data al metalcore quindi potete stare tranquilli, ma ha aggiunto una componente epica per rendere i pezzi di più ampio respiro.
L’album si apre con “Saatanan viha”, riffing di chitarra gelidi e un assalto all’arma bianca fanno già capire che la band non ha minimamente perso la trebisonda.
Il brano è il classico concentrato di violenza made in Horna con cambi di tempo e riffing serrati; il singer Spellgoth dall’approccio vocale catacombale è un concentrato di odio puro.
Elegia” non cambia la sostanza, up tempo diretto con riffing in tremolo e sfuriate come se piovesse lava incandescente.
Qui si sente puzza di zolfo lontano un miglio ma di gran qualità; brano che non rinuncia a quel sapore old school scandinavo che pervade la carriera dei nostri.
Con “Sydänkuoro” le cose prendono una piega più serrata con lavoro di doppia cassa con le chitarre che ricamano riff su riff.
La produzione è potente con il singer dietro gli strumenti, ma ecco che qui arrivano cori puliti nel chorus cadenzato e pregno di malignità, una specie di evocazione ultraterrena.
Ci mette “Kärsimysten katedraali” a mettere a posto tutto con un brano furibondo.
Una composizione che sfora i sei minuti di puro black metal finnico, devastante e senza compromessi.
L’aspetto epico che vi ho descritto si trova nel brano “Haudattujen tähtien yönä”; cadenza lenta di ampio respiro con cori puliti e spirito bathoriano.
Qui la melodia è sensibile e riletta nella chiave estrema dal buon Shatraug con un bel lavoro di chitarra.
Chiude il tutto la lenta litania “Ota minut vastaan”; il chorus monotono apre la composizione dove un rabbioso up tempo fatto di riffoni neri e vocals acide divide la scena con tempi più cadenzati e ossessivi.
Grande ritorno col botto dopo un lustro per i finnici, un disco che porta delle gustose novità e rende ancora più maligna la proposta musicale del combo, da avere!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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