Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:44 min.
Etichetta:Eisenwald

Tracklist

  1. GIER
  2. KRATER IN SARX
  3. ZERFALL DES LICHTS
  4. VERGELTUNG
  5. THüRINGER SCHWARZMETALL
  6. DER SCHüTZE
  7. N.E.I.D.
  8. FESTMAHL FüR DIE KRäHEN
  9. PILGERREISE
  10. DIE SONNE üBER IKARUS
  11. DUNKLE MILLENNIA

Line up

  • Stríð: bass, guitars, vocals
  • Plágan: drums

Voto medio utenti

Debut album per questo duo tedesco originario della Turingia per la Eisenwald.
I due pur muovendosi nel solco del metal estremo, più precisamente seguono la nera fiamma del metallo nero, non sono dei puristi del genere.
La band ha al suo interno numerose influenze che farà un po' storcere la bocca ai fan più “true” del genere ma che tutto sommato come debutto non è assolutamente male.
Se volete una copia carbone di Mayhem, Darkthrone et similia cercate altrove, perché in questo album pur pestando l’acceleratore in alcuni frangenti i tempi non sono così selvaggi.
Si hanno brani rocciosi come l’opener e anthem “Gier” dai riffing affilati, cori puliti ed esplosivi blast beast con una venatura drammatica; le vocals sono acidissime e rabbiose.
In altri casi vedasi l’up tempo “Krater in sarx” e “Vergeltung”, si ha a che fare con melodie accentuate in sede di riff e un certo legame col metal classico.
Le chitarre sono affilate e serrate con un gusto maligno in alcuni versanti; stiamo sempre parlando di un disco di metal estremo, ma non rinunciano a far da tappeto atmosferico lungo il corso con abbinamento acustico.
Pensate che abbiamo anche brani di caratura epica come la cavalcata “Pilgerreise” con sfuriate incluse, oppure il manifesto pesantissimo in odor di doom black metal “Thüringer schwarzmetall” con delle chitarre quasi bathoriane nell’incedere della marcia.
Quello che forse stupirà molti e che i nostri hanno anche un’influenza rock and roll, si avete capito bene, ma estremizzata a dovere; sentitevi “Festmahl für die krähen” con quel coro profondo da singer goth rock per poi rallentare pesantemente con un tempo cadenzato.
Chiude il tutto la titletrack in un mid tempo con sfuriate incorporate dove le chitarre sfoderano riff melodici pur non lesinando in aggressività.
Un disco che fa debuttare questi blacksters tedeschi con un bel full ricco di influenze che non prevaricano sul tessuto più cupo ed estremo della proposta, consigliato.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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