Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:46 min.
Etichetta:Cult Of Parthenope

Tracklist

  1. INIZIAZIONE
  2. A:·A:·OF BLACK FOGS AND SHADED EMPIRES
  3. ET IN ARCADIA EGO
  4. ALESA
  5. THE GOLDEN BOUGH
  6. HIEROS GAMOS
  7. INTRA GREMBO
  8. THE HORNED AND HIS THOUSAND WHELPS

Line up

  • Beast666: bass
  • Anthony Hamon: drums
  • Lord Morlock: guitars
  • The Vagrant: guitars
  • Uw: keyboards
  • Daemonia: vocals

Voto medio utenti

Ecco qui i Demonia Mundi, la compagine calabrese non è assolutamente una formazione di novellini.
Pensate che le origini affondano nel 1996, ma solo oggi ecco che arriva al tanto sudato traguardo del debut album per la nostrana Cult Of Parthenope.
Questo esordio sulla lunga distanza prende il la dal black metal, non senza per questo disdegnare la melodia e un senso epico.
L’apertura “Iniziazione” da il via al debutto con una sorta di invocazione; chitarre acustiche e un senso di sacrale cerimonia guerriera, un’evocazione battagliera in lingua madre con un crescendo elettrico sul finale.
Aa a black fogs and shaded empires”, viene aperta da rumori temporaleschi e brevi tocchi di piano per poi ecco arrivare l’arpeggio di chitarra e un tappeto di tastiere.
Brano in up tempo serrato, epico e con uno screaming acido le chitarre sono melodiche in alcuni frangenti, il chorus viene ripetuto più volte durante la sfuriata in blast beats.
Alesa” inizia con un tappeto acustico con una voce recitante e attacco drammatico.
I nostri sanno evocare emozioni usando squarci melodici in un contesto estremo; i cambi di tempo fluidi della sezione ritmica sono incastrati alla perfezione, il solo è presente nella sfuriata in blast beats.
Hieros gamos” è un pezzo che sicuramente dal vivo farà furore; aperto da una parte quasi speed estrema con tempi veloci e serrati con i riff di chitarre in tremolo.
All’interno abbiamo anche voci pulite nel chorus con in abbinamento screaming furiosi, il pathos drammatico generato è palpabile e rende il tutto da pelle d’oca.
The horned and his thousand welps” introdotta da chitarre arpeggiate chiude questo primo capitolo a nome Demonia Mundi.
Brano epic/ black metal con parti telluriche ed evocative in una fitta rete di riffing e cambi di tempo ad alzare l’asticella emotiva, la conclusione è affidata alle sole percussioni.
Un disco pregno di emotività, in un contesto estremo ma dal sapore melodico senza per questo togliere aggressività; un debutto coi fiocchi per questi cavalieri nostrani.

Recensione a cura di Matteo Mapelli

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