Copertina 3,5

Info

Demo
Genere:Punk
Anno di uscita:2021
Durata:15 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. OLD DAYS
  2. WHEN WE'VE STARTED
  3. LAST SUMMER
  4. DOWN A HOLE
  5. ECHO

Line up

  • David Iasvili: lead vocals, rythm guitar
  • Nicolai Atzmüller: lead vocals, bass guitar
  • Frank Riegler: lead guitar, producer
  • Johnnes Noderer: drums

Voto medio utenti

Ep d’esordio per gli Ink4Ivy, neonata band tedesca dedita ad un Pop Punk/Pop Rock che più generico e banale di così si muore!
Non voglio tergiversare quindi vado subito al sodo: abbiamo cinque canzoni nelle quali ritroviamo tutti i peggiori stereotipi di quella scena musicale che piano piano ha letteralmente rovinato e appiattito un genere, facendogli perdere credibilità, personalità e attitudine: Blink 182, Sum 41, Green Day, The Offspring… tutti nomi che saltano in mente durante l’ascolto di queste cinque canzoni innocue come un chihuahua che ti abbaia incontro.

Melodie zuccherose, melense e adolescenziali in ogni dove, suoni laccati e smussati, qualche parte di chitarra discretamente azzeccata, ritornelli canterini, atmosfere gioiose, climax “emotivi” e una totale mancanza di personalità è quello che troveremo qui. I nostri pur non facendo miracoli (dopotutto il genere stesso non li chiede) sanno suonare e la produzione è buona, seppur sia molto laccata e pulita, ma ciò non basta assolutamente a sopperire al resto.

Nomi come NOFX rimangono un lontano miraggio in questo pressapochismo sonoro: tornate a riascoltare "Americana" dei The Offspring o magari l’ultimo album dei Bad Religion, quel "Age of Unreason" che nel 2019 ha insegnato come fare del buon Punk melodico, ma senza trasformarlo in Pop e per giunta in Pop fatto male.
Dall’altro versante, quello Pop/Pop Rock, “Plastic Hearts” di Miley Cyrus (autentica sorpresa in ambito mainstream del 2020 con la quale forse è riuscita a scrollarsi di dosso l’ombra di essere solamente un prodotto ad uso e consumo di questa o quella casa discografica e che mai avrei immaginato di citare su queste pagine virtuali) è un altro lavoro dal quale questi ragazzi tedeschi potrebbero imparare qualcosa e che quindi li consiglio caldamente di ascoltare.

Spero davvero che in un prossimo futuro gli Ink4Ivy riescano a far qualcosa di livello, perché di lavori piatti e banali come questo non ne abbiamo assolutamente bisogno.

Recensione a cura di Seba Dall

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