Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:50 min.
Etichetta:Folter Records

Tracklist

  1. VENIUNT
  2. DEMON BLOOD
  3. KING DEATH
  4. VENTUM MORTIS
  5. HOLY EXECUTION
  6. END OF THE ROPE
  7. AND PAIN IT SHALL BE
  8. THE RISING STORM
  9. TEMPESTATE LUCIFER
  10. MUSLIMS TO THE WOLVES
  11. BLASPHEMIC WARFARE
  12. REV 13:4
  13. DEUS EST MORTUUS

Line up

  • Khal'Uzi 666: drums
  • The End: guitars
  • Hellpriest: guitars
  • Varjo: vocals, bass

Voto medio utenti

Qualche giorno fa scrivevevo la recensione del nuovo Sarkrista ‘lamentandomi’ di un certo immobilismo sonoro che veniva ampiamente compensato dalla qualità media dei pezzi e forse, mentre scrivevo quelle righe, inconsciamente pensavo già a cosa dire del debut album di quest’altra band finlandese ... i Wolves Of Perdition con "Ferocious Blasphemic Warfare" danno alle stampe 11 brani (più intro e outro, come si faceva una volta) di buon black metal che, partendo dalla sempre graditissima tradizione finnica, ingloba una buona dose di influenze made in Dark Funeral (soprattutto gli ultimi, ma non solo) , un po’ di Immortal di metà carriera e un pizzico di terremotante thrash in sede ritmica (come in "And Pain It Shall Be" tanto per fare qualche titolo) ... Qua e la si sentono anche dei richiami
agli Amon Amarth più epici/vichinghi/guerreschi ("The Rising Storm") e questo non può che far
piacere vista la penosa situazione in cui si trovano i nostri (ex) picchiatori svedesi ... Ovviamente non ci troviamo di fonte a niente di rivoluzionario, ma il giusto equilibrio e la buona commistione di diverse influenze ha fatto si che "Ferocious Blasphemic Warfare" riesca a piacere al di la della qualità del singolo pezzo o del riff memorabile, in pratica l’ascolto dell’album nella sua interezza é davvero piacevole e cosi’ quell’alone di già sentito non solo non infastidisce, ma aggiunge dei piccoli punti di riferimento che "aiutano" in questo viaggio sonoro ... Mi é piaciuto molto il lavoro poliedrico e vario dietro al microfono di Varjo (alle prese anche con il basso), capace di passare indifferentemente dallo screaming al growling sempre in maniera potente, corposa e convincente. Molto buona, in quanto essenziale e ‘chiara’ la registrazione che riesce ad esaltare e valorizzare ogni strumento senza per questo essere oltremodo pulita, leccata o fuori contesto in ambito
estremo .La Folter Records si conferma cosi’ ancora una volta un’etichetta attenta a dar voce e spazio
a band ‘futuribili, come già fatto con i validissimi The Committee, i nostrani Whiskey Ritual, gli
Halphas e ora anche i Wolves Of Perdition ... Buona la prima, ora non resta che confermarsi e magari
andare oltre per incrementare il proprio seguito a suon di propaganda anti religiosa ed estremismo sonoro. Duri e puri, Hail Wolves !

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