Hildr Valkyrie - Revealing the Heathen Sun (Reissue)

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:49 min.
Etichetta:Moribund Records

Tracklist

  1. THE PRIMORDIAL SKY GOD
  2. OVER LANDS, MOUNTAINS AND SHADE
  3. WE ARE HEATHENS
  4. FINAL BLOT
  5. THE RUNE'S SONG
  6. MY OATH
  7. AN ODE TO ALL FATHER ODHINN
  8. BRINGER OF LIFE, BEARER OF FIRE
  9. SAYINGS OF THE HIGHER ONES
  10. SUMMONING THE HEATHEN FIRE
  11. MARCH TO THE PATH FOR WALHALL

Line up

  • Hildr Valkyrie: vocals, keyboards, tin whistle, tabor, percussion, drum programming

Voto medio utenti

Hildr Valkyrie è la prima one woman band greca dedita al pagan / folk metal ed è un progetto dietro il quale si cela Angela-Kelly Antoniou, artista da anni attiva in altre realtà come Emyn Muil, Elffor, Folkearth, Folkodia, Celtefog e Solis.
Insomma, il suo background musicale è, decisamente, di una certa matrice tanto è vero che "Revealing the Heathen Sun", ristampa ad opera della Moribund Records del secondo album del gruppo originariamente rilasciato nel 2017, non poteva che essere un "manifesto" di epic metal dai forti connotati pagani e celtici, percorso, inoltre, da una sottile vena black metal che ampia e completa lo spettro espressivo della valchiria greca.
L'influenza di band come Falkenbach, Summoning, Bathory o dei nomi che ho citato in alto è abbastanza evidente, tuttavia l'ascolto dell'album scorre via liscio ed è una piacevole esperienza soprattutto se si è attratti da musica possente, epica, mai troppo veloce, dal forte spirito evocativo e abilmente bilanciata tra melodie "mediterranee", nei cori viene spesso in mente il lavoro svolto dai Rotting Christ su Aealo, e partiture più dure nelle quali Hildr Valkyrie lascia trasparire il suo lato più intransigente e violento ricorrendo, anche, all'uso dello scream che crea un interessante contrasto con i vocalizzi puliti disseminati in ogni brano.
"Revealing the Heathen Sun" è, dunque, un lavoro che punta molto sull'atmosfera ed è in grado di dipingere immagini mitologiche ed eroiche di fronte ai nostri occhi trascinandoci indietro nel tempo quando, fortunatamente, valori come lealtà, appartenenza e bellezza erano ancora rispettati, il tutto per mezzo di un suono che mescola molto bene strumenti elettrici con pianoforti, flauti e tastiere per un risultato complessivo dai toni magnificenti e, di certo, affascinanti.
Concludo dicendo che quest'album non cambierà le sorti della musica, ormai "persa" dietro ai falsi artisti, ma riuscirà a darle uno spessore al quale, purtroppo, sempre più spesso si rinuncia per vendersi alla mercificazione della propria arte.
Da parte mia applaudo alla bravissima Angela-Kelly Antoniou.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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