Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:46 min.
Etichetta:Andromeda Relix

Tracklist

  1. INCUBO
  2. SUPERNOVA
  3. FALSA ILLUSIONE
  4. DANZA MACABRA
  5. ELETTROSHOCK
  6. NELLA TELA
  7. VELENO
  8. SOLO CARNE, SOLO SANGUE
  9. RI(TOR)NATO

Line up

  • Maurizio Serafini: vocals
  • Gianluca Molinari: guitars
  • Manuel Rizzolo: guitars
  • Tommaso Bianconi: bass
  • Alessandro Davolio: drums

Voto medio utenti

I Silenzio Profondo cantano in italiano e so perfettamente quanti metalofili nostrani, per varie ragioni, non amano chi si esprime in madrelingua.
E allora propongo a costoro un agevole esperimento: ascoltate con cura “Ritornato dall'incubo” senza prestare troppa attenzione alle liriche, esattamente come facciamo spesso (ammettiamolo ….) con i gruppi stranieri, e ditemi se queste nove canzoni di metal “classico”, tutt’altro che banali e fastidiosamente derivative, non accendono i vostri gangli sensoriali.
Dopo questo test, dall’esito “scontato”, sono convinto non potrete che apprezzare anche la possibilità di comprendere fin dal primo contatto di cosa parlano i pezzi, magari identificandovi con testi ben scritti, sagaci e abbastanza facilmente decifrabili, senza pretese di essere saggi di filosofia (spicciola) o trattati di poesia (ermetica).
Un notevole buongusto compositivo, variegato nelle soluzioni espressive (in cui fa capolino persino un pizzico di attitudine prog, vedasi il cangiante atto conclusivo dell’opera. “Ri(tor)nato“), una buona tecnica esecutiva e le ottime interpretazioni canore di Maurizio Serafini rappresentano le fondamenta su cui è edificato il secondo lavoro sulla lunga distanza del combo (oibò, erano anni che non usavo questo termine …) Mantovano, capace di coniugare grinta e melodia in un godibilissimo crogiolo di hard n’ heavy da consumare senza vere controindicazioni.
Una forma di maggiore convinzione, frutto dell’acquisizione di una “naturale” maturità, pone il disco una mezza spanna al di sopra del suo già encomiabile predecessore (l’eponimo del 2017) e sarà facile per gli appassionati del genere capitolare di fronte alle cadenze serrate di “Incubo” e agli anthemSupernova” e, soprattutto, “Elettroshock”, non troppo lontano dalla Strana Officina, inevitabile benchmark per chiunque frequenti questi specifici lidi espressivi.
L’aggressione vagamente Maiden/Priest-iana di “Falsa illusione” conferma l’elevato tasso qualitativo, ratificato anche laddove la band, in “Danza macabra”, si cimenta con atmosfere più fosche ed enfatiche, o quando, come accade in “Nella tela”, decide di inoculare costruzioni armoniche adescanti e volubili in un tessuto connettivo fieramente metallico.
Veleno”, uno strumentale di buona fattura, lascia lo spazio a “Solo carne, solo sangue” l’unico momento forse parzialmente “discutibile” del programma (a tratti, estremizzando il concetto, mi ha ricordato una specie di Modà infatuati di HM!), mentre con “Ri(tor)nato” i Silenzio Profondo spazzano via ogni eventuale piccola riserva, dimostrando di saper trattare con duttilità ed estro i dogmi di una tradizione musicale immarcescibile.
Ritornato dall'incubo” si rivela dunque un prodotto degno di nota per tutti gli estimatori dell’Italia Metallica, ivi compresa la falange degli esterofili del Belpaese, che, se sapranno superare i pregiudizi, nei Silenzio Profondo troveranno un gruppo per cui “fatti & parole” hanno analoga importanza.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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