Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:40 min.
Etichetta:AOR Heaven

Tracklist

  1. HEADED FOR A HEARTBREAK
  2. JOANNE
  3. KICKS
  4. ALL MY LOVE
  5. VICTIMS OF LOVE
  6. I CAN’T WAIT
  7. BACK ON MY FEET AGAIN
  8. I’LL TAKE CARE FOR YOU
  9. SOONER OR LATER
  10. CRYING DON’T LOOK GOOD ON YOU

Line up

  • Stephen Crane: vocals, bass
  • Steve Lukather: guitar, Farfisa organ, backing vocals
  • Duane Sciacqua: guitar
  • Joey Brasler: guitar
  • Ray Pannell: guitar
  • Jeff Porcaro: drums
  • David Crockett: drums
  • Jody Cortez: drums
  • Jai Winding: keyboards
  • James Newton Howard: keyboards
  • Steve Porcaro: synthesizer, programming
  • Tom Kelly: backing vocals
  • Richard Page: backing vocals

Voto medio utenti

Strano destino, quello toccato a Stephen Crane … prima colpevolmente “dimenticato” dalla comunità melodica internazionale e poi, nel momento di una potenziale “rivalutazione”, trascurato pure anche da un writer di Metal.it ormai colpito da segnali importanti d’incipiente senilità.
Ora, la “missione” di quest’ultimo è di cercare di attenuare il “dolo” recuperando l’analisi di un disco inspiegabilmente finito nelle lande ignote del suo hard – disc e solo oggi riemerso in tutto il suo scintillante ardore ottantiano.
Eh già, perché “Kicks”, debutto del 1984 del nostro Crane (ex- Baby) è un lavoro intrigante, almeno se i suoni del rock melodico degli eighties, evocativo, “danzabile” e accattivante allo stesso tempo, rappresentano una delle vostre incrollabili passioni musicali.
Un album “stranamente” trascurato da una scena di solito molto attenta e minuziosa nelle analisi “filologiche”, impreziosito, tra l’altro, da un autentico parterre de rois di ospiti (Steve Lukather, Jeff, Mike e Steve Porcaro, Richard Page, Duane Sciacqua, Jai Winding, Tom Kelly, James Newton Howard, …) a garantire, oltre alla scontata professionalità e sensibilità esecutiva, anche una notevole considerazione nei confronti del cantante e bassista americano.
La presenza di un’importante “fetta” dei Toto verosimilmente incuriosirà i loro fans, ma sarebbe un errore attendersi un tentativo di “replica” dei Maestri, dacché nell’opera sono addirittura più urgenti i rimandi a Van Stephenson, Billy Squier, Eddie Money, The Babys (quelli britannici) e Sabu a cui aggiungere, nei momenti più commerciali e poppettosi, addirittura qualcosa degli Huey Lewis and the News.
La ristampa in Cd a cura della AOR Heaven arriva dunque a tentare di sanare una situazione davvero iniqua, restituendo agli appassionati del settore un “diamante” sonoro per certi versi ancora un po’ “grezzo”, a cui per una piena finitura mancava forse un pizzico di “esplosività melodica” e ruffianeria.
Ciò non toglie che “Kicks” meriti una notevole considerazione, anche oggi che certe sonorità sono in qualche modo tornate in auge e il tentativo di riprodurle non possiede sempre la giusta passionalità.
Insomma, se vi piace il rock pulsante, spensierato e “cinematografico” di un’epoca che spesso viene tuttora guardata con “nostalgia” e ammirazione, affidatevi con fiducia ai battiti di “Headed for a heartbreak”, alle frizzanti “Joanne” e “I’ll take care for you”, alla notturna title-track dell’albo e alla gustosa "Back on my feet again" (questa sì, vagamente Toto-esca, anche grazie al solo di Lukather).
A chi invece predilige ambiti maggiormente romantici è invece indirizzata “All my love” (una specie di fusione tra John Waite e bagliori di KC and the Sunshine Band), mentre in “Victims of love” e “I can’t wait” vengono mescolati tensione hard-blues e disinvoltura radiofonica.
All’appello mancano la martellante gradevolezza di “Sooner or later” e la languida “Crying don’t look good on you”, pericolosamente vicina ai limiti della stucchevolezza.
La speranza è, dunque, che quest’ammenda possa contribuire ad attirare l’attenzione di qualche chic-rocker vigile anche nei confronti della “storia” del genere, spesso ancora in grado di riservare belle misconosciute “sorprese”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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