Wooden Throne - Under the Moon They Wander Until Fading Away

Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:32 min.
Etichetta:Purity Through Fire

Tracklist

  1. AT THE SORROWS CHAMBER
  2. THE RAVENS CROSS
  3. WITHERED AT SUNRISE
  4. UNDER THE MOON THEY WANDER UNTIL FADING AWAY
  5. INTO FORESTS CALM
  6. RETURN INTO SHADOWS
  7. THROUGH THE TIMELESS FIELDS

Line up

  • Mikko Lehto: everything

Voto medio utenti

Sebbene il nome Wooden Throne sia "nuovo" e "Under the Moon They Wander Until Fading Away" il primo album del gruppo, dietro il progetto troviamo Mikko Lehto che da oltre vent'anni, con gli October Falls, bazzica il mondo del black metal avendone esplorato diverse tipologie e modalità.
Questo nuovo gruppo, come è facile intuire anche guardando la cover del debut, ci offre un approccio molto atmosferico alla materia nera, un approccio attraverso il quale l'artista finlandese decide di concentrarsi sui misteri spettrali della notte al fine di creare un suono epico e "stellare" scandito, quasi completamente, da tempi mai toppo veloci, da sintetizzatori delicati, ed atmosfere magniloquenti dal vasto respiro emozionale.
I Wooden Throne si inseriscono in un filone musicale ricchissimo (anche troppo) di gruppi molto simili l'uno all'altro e la loro musica non mi sembra particolarmente rivoluzionaria o "diversa" dalla massa: Lehto si "limita" ad omaggiare il cielo sopra le nostre teste percorrendo, lo ripeto, un sentiero già battuto da tanti altri senza apportare nessun stravolgimento ad un genere che, da tanti anni, ha ormai già esaurito gli argomenti.
Tutto questo, fate attenzione, non vuol dire che "Under the Moon They Wander Until Fading Away" sia un lavoro negativo, anzi.
Le atmosfere sono "perfette", il viaggio mentale verso il mistero dell'universo è garantito, alcune soluzioni di chitarra molto interessanti, e l'approccio vocale del musicista finlandese molto adatto ad un album, lo avrete capito, che ha poco a che spartire con il black dei primi anni '90 e che invece punta tutto sull'aspetto ambient/atmosferico sognante che ne costituisce la spina dorsale.
Se amate la musica "estrema" da sottofondo (ossimoro che ci sta), credo che questo lavoro sia interessante ed adatto a sorseggiare del buon whisky mentre si riflette sull'immensità che ci circonda e ci rende piccoli ed inutili.
In tutti gli altri casi, affidatevi a proposte differenti e, magari, molto più ignoranti.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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