Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2021
Durata:36 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. RUGIA
  2. THE WOLF QUEEN
  3. EXILES THE PANTHEON
  4. SATURNUS
  5. AWAKENING THE GODS WITHIN
  6. RESURGENCE
  7. VELESIAN GUARD
  8. SUN OF EXTINCTION
  9. SACRED DNIEPER

Line up

  • Tiemes: bass
  • Domin: guitars
  • ATF Sinner: vocals, guitars
  • Nar-Sil: drums

Voto medio utenti

Eccoli tornati a distanza di due anni la compagine polacca con il secondo album per la label della lama di metallo più conosciuta al mondo.
Un aggettivo calzante che definirebbe il corso dei nostri potrebbe esserne uno solo, ovvero coerenza.
In questo caso non fa il paio con immobilismo, perché la band ha modificato il proprio sound in un blackened death metal dove l’epicità nerissima si sposa con uno spirito fiero e guerriero.
Apre il nuovo lavoro la titletrack e subito si inizia con una marcia implacabile fatta da ottimi riff nerissimi e una macchina ritmica compatta che sfocia in un blast beats furioso.
La produzione esalta il muro di suono creato da questi demoni, il vocalist ha un tono furente e comprensibile.
Il secondo brano “The wolf queen”, non cede di un passo con una gragnuola di colpi, riff in tremolo della miglior tradizione estrema e sapienti cambi di tempo che danno varietà al tutto.
Come ho detto c’è un alone epico ma virato al lato più mordace della battaglia ma con un tocco melodico nel bellissimo solo.
Awakening the gods within”, è la punta di diamante del disco; apertura lentas e atmosferica con riff che profumano di Behemoth per poi colpire senza pietà alcuna.
L’intervento delle chitarre è serrato ed il vocalist non si risparmia nell’evocare antiche battaglie; bello l’attacco in mid tempo piazzato a metà della composi prima dell’assalto successivo.
Velesian guard” prende il via con un riff che più cattivo non si può, merito della dissonanza delle chitarre; marcia tellurica guidata da riff marziali e interventi in blast beats.
Brano che non si perde in inutili fronzoli ma colpisce duro e pesante come una carica di guerrieri pronti alla battaglia.
Però in mezzo a tutta questo parapiglia violento la melodia è presente negli assoli.
Per il sottoscritto i polacchi sono una positiva conferma e non è possibile non promuoverli a pieni voti per un sound brutale, fieramente distruttivo e coerente con la propria storia, odio puro.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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