Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:44 min.
Etichetta:Svart Records

Tracklist

  1. HARVEST MAIDEN
  2. UNDER MY SPELL
  3. MARGARET
  4. VILLAGE ON FIRE
  5. HOLY EQUINOX
  6. APOLLO
  7. BIRD HYMNS

Line up

  • Henna Hietamäki: vocals
  • Toni Hietamäki: Mandolin, organ
  • Jukka Rämänen: drums
  • Riku Pirttiniemi: bass
  • Pauliina Lindell: guitars, backing vocals
  • Jaakko Niemelä: percussions

Voto medio utenti

Oranssi Pazuzu, Waste of Space Orchestra, Dark Buddha Rising, Death Hawks… Cos’hanno in comune tra di loro queste band oltre alla nazione d’appartenenza? Beh, tutte questa realtà finlandesi sono tutte accumunate dal fil rouge del Rock Psichedelico, riletto a modo loro e con linguaggi musicali diversi certo, ma l’impronta Psych a cavallo tra anni ’60 e ’70 accomuna tutte queste compagini musicali.
Ecco che in questo 2021 alcuni membri di queste band si uniscono per formare un nuovo gruppo, i Dust Mountain e guarda un po’, anche loro attingono a piene mani dalla Psichedelia.

“Hymns For Wilderness” però non ha nulla a che fare con il Black Metal o il Metal estremo in generale o con l’elettronica e questo sestetto finlandese va a rifugiarsi su un crepuscolare Folk Rock che dà una bella pennellata antica e secolare a queste sette canzoni, aggraziate dalle voci melodiche e armoniose di Henna Hietamäki e Pauliina Lindell che svettano ina una base musicale composta prevalentemente da mandolini, percussioni, organi e chitarre.

Aspettatevi quindi uno stile molto pacato e riflessivo, dall’andamento ipnotico e dalle atmosfere spiccatamente allucinate: che si tratti del velato retrogusto Stoner della cosmica “Apollo”, della carovaniera “Under My Spell” con la sua aria orientale irresistibile, della mistica “Harvest Maiden” o della seducente “Margaret”, i Dust Mountain sanno regalare tante piccole soddisfazioni.

“Hymns For Wilderness” è un lavoro suonato e registrato molto bene, forse le parti strumentali avrebbero meritato più spazio per far valorizzare di più le atmosfere qui presenti e magari manca quel pizzico di folle lucidità che è lecito aspettarsi dalla Psichedelia in generale, ma c’è poco da recriminare per il resto e quello che conta a conti fatti è che potrebbe essere il promettente inizio di un nuovo viaggio musicale e chissà come continuerà nel prossimo disco, nella speranza di non parlare di una fugace cometa discografica...

Recensione a cura di Seba Dall

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