Copertina 9

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2021
Durata:45 min.
Etichetta:MDD Records

Tracklist

  1. THE WAR AIN'T OVER!
  2. PHENIX
  3. NEW AGE MESSIAH
  4. FOREVER LOST
  5. FUNERAL SPRING
  6. NEPENTHE
  7. DANCE ON THE GRAVES
  8. MOON MAGICK
  9. THE GOLDEN STREAM OF LAPLAND

Line up

  • Taneli Jarvi: vocals, bass
  • Sami Lopakka: guitars
  • Miika Tenkula: guitars
  • Vesa Ranta: drums

Voto medio utenti

La MDD Records ci ripropone "Amok", terzo album dei Sentenced, e lo fa nella sua forma originale, una ristampa senza bonus e quant'altro. Ma è pur sempre l'occasione per riportare l'attenzione su questo gran disco.

I Sentenced fanno parte di quella categoria di gruppi che nel corso della loro carriera hanno portato avanti una evoluzione musicale che li ha visti stravolgere la loro inziale visione di musica.

Nello specifico, se guardiamo all'esordio "Shadows of the Past" (1991) e al loro ultimo capitolo "The Funeral Album" (2005), i punti di contatto si approssimano allo zero assoluto, anche se possiamo registrare la continuità in formazione di tre musicisti: il batterista Vesa Ranta, e i due chitarristi Sami Lopakka e Miika Tenkula.

Nel mezzo del cammin di loro vita, i Sentenced hanno realizzato altri sei album, con "Amok" che si colloca cronologicamente nella prima parte della loro discografia, ma che nella mia personale graduatoria occupa il primo posto.
Uscito nel febbraio del 1995, prima uscita per la Century Media, giunge dopo due lavori all'insegna del Death Metal, il già citato "Shadows of the Past", dove era ancora Miika Tenkula a svolgere il doppio ruolo di cantante e chitarrista, e "North from Here" (1993), con il bassista Taneli Jarva che passava anche alla voce. Dato che mi ero avvicinato ad "Amok" arrivando proprio dai loro primi due dischi e passando anche dal mini "The Trooper", mi aspettavo sviluppi nel loro processo di crescita ed ulteriori miglioramenti, ad esempio sulla scia di una canzone come la sorprendente "Desert by Night".

Ma non così tanti.

Dal campo di battaglia dove si erge vittoriosa "The War Ain't Over!" registriamo anche come le orde Death Metal abbiano combattuto le armate Heavy Metal, trovando poi il miglior armistizio possibile, sigillato dalla voce graffiante ed istintiva di Taneli Jarva e dal solismo di Miika Tenkula, entrambi al top delle loro performance, passate e future.
"Phenix" conferma la verve dei Sentenced, ben incanalata in un brano dalle velocità meno sostenute ma multisfaccettato e con un occhio di riguardo all'aspetto melodico, tanto nel guitarwork quanto nelle linee vocali, dove fanno capolino delle backing vocals femminili, che ritroveremo anche in seguito. "New Age Messiah" è sublime sin dalle sue prime battute, in un crescendo epico e solenne, una prova d'assieme fenomenale, dato che se la chitarra di Tenkula e il refrain di Jarva marchiano a fuoco la canzone, senza il supporto degli altri musicisti l'effetto non sarebbe lo stesso. Ecco, infatti, la sezione ritmica che punteggia "Forever Lost", con i suoi sette minuti di durata l'episodio più lungo del disco, che i Sentenced riescono a rendere tutto tranne che noiosi. "Funeral Spring", che nel titolo potrebbe lasciar intravedere il futuro dei finlandesi, musicalmente ha un mood cupo e blueseggiante che non stona affatto nel contesto.
Dopo queste cinque canzoni si poteva pensare che difficilmente i nostri avrebbero potuto fare di meglio, ma quando è il suo momento, "Nepenthe" (di cui realizzarono un bel videoclip) ci dimostra che non è così, con il suo passo cadenzato e sinuoso, negli arpeggi di Tenkula e Lopakka e in quell'alone da poeta maledetto che Jarva lascia trasparire. E la tensione non accenna a scemare né con la successiva "Dance on the Graves (Lil' Siztah')", tra scatti repentini e suggestioni quasi psichedeliche, e nemmeno quando è il momento della più compatta "Moon Magick", forse l'episodio che guarda maggiormente ai primi passi del gruppo, sospinta dal drumming di Vesa Ranta, che nell'occasione certo non si risparmia. Dopo tanti elogi alle vocals di Jarva, "Amok" si chiude, infine, con una traccia strumentale, "The Golden Stream of Lapland", dove la scena va ai due chitarristi, Sami Lopakka e Miika Tenkula.

Il successivo MCD "Love and Death" (dove trova posto la stupenda "The Way I Wanna Go"), sancirà la fine della collaborazione tra i Sentenced e Jarva. Arriveranno poi Ville Laihiala e "Down" (1996). Ma questa è un'altra storia...

All the tears and the fears and the lies and the cries and the...


Metal.it
What else?

Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 dic 2021 alle 10:10

mado che disco, mi ha fulminato allora...

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.