I Darkness Everywhere sono un giovane trio di melodeathster nati nell'assolata California, in quel di Oakland precisamente, nel 2020.
Vi ho dato immediatamente questa informazione geografica perchè ascoltando l'EP di debutto "The Seventh Circle" verrebbe più che naturale collocarne la provenienza nel profondo nord dell'Europa, in quella Scandinavia che ha dato i natali ai numi tutelari del genere.

Non i primi e sicuramente nemmeno gli ultimi nel rifarsi al meraviglioso sound di Goteborg dei primi anni 90, purchè non si chieda troppo ai nostri c'è molto da apprezzare nelle 6 tracce per 18 minuti di running time del dischetto.
Innanzitutto, vuoi per la bravura di Ben Murray (già incontrato nei Light This City) che cura batteria, chitarra ritmica e parti vocali, vuoi per l'ottima produzione, il suono del gruppo risulta pieno e potente tanto che si stenta a credere siano solo in 3.
Secondariamente perchè ci sono le CANZONI: affermazione che sembra scontata ma non lo è; vi è un afflato epico ed intenso che pervade tutto il disco, galoppate maideniane ("Lost Dimensions") unite a blast beat ed armonizzazioni di chitarra profuse a piene mani.
Gustatevi l'assolo delle due asce in "Reign of Chaos" e capirete perchè "The 7th Circle" merita tutta la vostra attenzione!
Da segnalare anche la partecipazione di John Henry dei Darkest Hour in "The Grand Impact", la traccia forse più moderna del lotto.

I Darkness Everywhere ci hanno regalato un debut da gustare tutto d'un fiato che, sebbene non offra variazioni ad uno spartito ben delineato (si parte e si arriva ad una sola, altissima, velocità salvo sporadici mid tempos), risulta solido e di ottima fattura.
Se vi piace l'idea di una band che rinverdisca i fasti di In Flames ed At The Gates qui troverete pane per i vostri denti, ma non chiedete molto di più.
E comunque è già molto.

Darkness Everywhere - "The Seventh Circle"(full album)