Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:42 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. ESCAPE MACHINE
  2. BLAME IT ON THE NIGHT
  3. DIFFERENT WORLDS
  4. LOSING THE TRACK
  5. WRITINGS ON THE WALL
  6. SHOW ME THE WAY
  7. JUST WHEN I NEEDED YOU
  8. NEED TO FALL
  9. STOP THE WORLD
  10. HEARTS OF STONE
  11. DON'T BREAK MY HEART

Line up

  • Renan Zonta: vocals
  • Brad Gillis: guitars
  • Billy Sheehan: bass
  • David Huff: drums
  • Alessandro Del Vecchio: keyboards, backing vocals

Voto medio utenti

Diciamo la verità … oggi i “supergruppi”, vista la loro diffusione, sono diventati più un “rischio” che una concreta forma d’attrazione. Non è difficile immaginare lo scetticismo del popolo rockofilo di fronte a tali soluzioni artistiche, soprattutto se a proporle è un’etichetta specializzata in aggregazioni eccellenti come la Frontiers Music.
Evidentemente Serafino Perugino, presidente e mastermind dell’etichetta italiana non teme le prevedibili critiche e le perplessità della comunità del rock e prosegue imperterrito nel sostenere una visione artistica in cui l’unione tra musicisti di valore, prestigio ed esperienza può fornire un importante contributo alla causa.
Una concezione che non appare tra l’altro particolarmente “semplicistica” o limitata, tanto che, arrivando a questi Skills, sceglie di mettere assieme veterani del calibro di Brad Gillis (Night Ranger), Billy Sheehan (Mr. Big, The Winery Dogs, Sons Of Apollo, David Lee Roth, …) e David Huff (Giant), con il talento emergente Renan Zonta (Electric Mob), considerato all’altezza di una line-up così autorevole e stimata.
A completare il quadro arriva poi l’effige altrettanto apprezzata e rispettata di Alessandro Del Vecchio, a inoppugnabile garanzia di un’addizionale aliquota di perizia esecutiva e compositiva (in un team di scrittura che comprende anche Martin Jepsen Andersen, Pete Alpenborg, Gui Oliver e lo stesso Zonta).
Different worlds” si offre al pubblico, compreso quello maggiormente sospettoso, nelle vesti di un ottimo albo di hard-rock, edificato su undici canzoni suonate e interpretate in maniera impeccabile, che si muovono con disinvoltura tra le coordinate sonore delle band d’origine (soprattutto Mr. Big e Night Ranger, direi …) e sanno essere gradevolmente “nostalgiche” senza apparire troppo autocelebrative.
Questione di attitudine e sensibilità, le stesse che, mescolate con una capacità tecnica di livello superiore e tuttavia mai “ridondante”, rendono “Escape machine” e “Blame it on the night” due vibranti frammenti di fascinoso e virtuoso hard-blues.
La crepuscolare title-track dell’opera alza ulteriormente l’asticella emotiva, grazie soprattutto al cesello di Gillis e alla brillante prova del vocalist brasiliano, capace d’intridere di pathos anche la successiva “Losing the track” uno slow enfatico non molto “caratterizzato”, ma propugnatore di notevole suggestione.
Dopo le belle melodie di “Writings on the wall” e della deliziosa “Show me the way” (che piacerà ai fans di Eric Martin), giunge il tempo di illanguidirsi davvero con “Just when I needed you”, la dimostrazione che spesso la semplicità di un sentimento comunicato con innata intensità rappresenta ancora una ricetta espressiva oltremodo efficace.
Need to fall” e “Stop the world” sono forse i momenti maggiormente rappresentativi delle collegiali “abilità” tecnico-compositive di un gruppo che qui travalica in maniera ancor più nitida il concetto di una “estemporanea” collaborazione tra navigati big del settore, mentre “Hearts of stone” e la Whitesnake-escaDon't break by heart” esauriscono, affidandosi nuovamente agli immarcescibili dogmi del rock duro bluesy e melodico, le scosse sensoriali di un programma che si ha subito voglia di riascoltare.
Un risultato, quest’ultimo, tutt’altro che banale in tempi di soffocante stagflazione discografica, ponendo “Different worlds” degli Skills, al di là di ogni altra cavillosa considerazione, tra gli esordi più intriganti dell’anno.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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