Copertina 8

Info

Anno di uscita:2022
Durata:60 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. YOUR LAST SACRIFICE
  2. THE HEADLESS HORSEMEN
  3. SCOURGE OF THE SEVEN SEALS
  4. MARTYRS ILLUSIONISTS PT1
  5. ZONE OF PAIN
  6. BEYOND REDEMPTION
  7. DISHONORED
  8. MASTER OF MY FATE
  9. 1773
  10. MARTYRS ILLUSIONISTS PT2

Line up

  • Matt Carviero: bass, drum, guitars, keyboards
  • Selin Schönbeck: vocals

Voto medio utenti

Bells And Ravens è, come suggerisce il nome, un progetto musicale di stampo gotico-sinfonico ma con massicce dosi di power e classix metal.
Si può considerare a tutti gli effetti un opera, ricca com'è di orchestrazioni, cori, sinfonie pompose ( "Scourge Of The Seven Seas" con Zak Stevens dei Savatage ) e tanti ospiti d'onore che contribuiscono a dare varietà al lavoro senza il rischio di risultare troppo "slegato".
Comune denominatore sono le galoppate metalliche in perfetto Power metal style si senta "The Headless Horsemen" con Tim Ripper Owens alle vocals ad esempio o "Your Last Sacrifice" con Tommy Laasch alle vocals, ma in generale è lo spirito epico ad emergere in composizioni di ampio respiro come "Zone Of Pain" - feat Jurgen Volk - nelle quali la melodia va di pari passo con riff metallici, si senta la veloce e arrembante cavalcata "Beyond Redemption" col suo splendido solo neoclassico.
Come accennavo all'inizio, la presenza praticamente di un ospite diverso in ogni canzone non inficia nè la resa finale nè l'omogeneità di fondo del disco che per fortuna evita di perdersi in inutili meandri, lo stile rimane fiero e battagliero in tutte le canzoni ("Dishonored"), ciò che emerge sono la grande versatilità nella scrittura dei brani e le ottime esecuzioni dei musicisti coinvolti, nonchè la produzione pulita e potente. I brani scorrono piacevolmente e non ci sono fillers anche se non tutti i brani sono sullo stesso livello, con alcuni highlight sul finale come "Master Of My Fate" con ancora Tim Owens ad ergersi con la sua ugola, come la neoclsssica "1773Symphony No 25 in G Minor Allegro con Brio" una interpretazione della 25° Sinfonia di W. A. Mozart ove le chitarre si rincorrono in scale metal - barocche con l'impronta del miglior Malmsteen e come la conclusiva reprise "Martyrs Illusionists(Home)" tutta piano, voce, fiati e chorus metallico.
"[I]What Death Can Not End[/I]" è un'opera a suo modo complessa ma estremamente fruibile, ricca di virtuosismi, non per tutti ma sicuramente per coloro che amano la bella musica.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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