In questa asfissiante estate 2022 continua la ricerca disperata di una boccata d'aria e anche il nostro amato black metal (almeno a livello sonoro) può venirci in aiuto con del momentaneo refrigerio che, in questo caso, arriva con il quarto album della one man band inglese Written In Torment. Per chi é avvezzo a queste sonorità non ci sarà molto da stupirsi nell'ascoltare l'assalto dell'opener 'Anger Road' o le melodie di 'Mors Ultima', chi invece non conosceva la band di Leviathan (premio all'originalità per il monicker) scoprirà certamente un personaggio di buon livello, capace di integrare sempre la melodia con il selvaggio black metal su dei convincenti tappeti di tastiere, contribuendo a creare un discorso, valido, interessante e vario. 'Black Command' é un disco che continua sulla scia dei precedenti 'Maledictus Dies Illa' e 'Si Vis Pacem Para Bellum' e dunque farà la felicità dei fan più affezionati che sapranno ritrovarsi su coordinate sonore a loro familiari, come le epiche fughe selvagge di 'The Allure Of The Dark' o della title track stessa (in verità un po' zavorrata da clean chorus non proprio eccellenti) mentre i novizi potranno sicuramente gioire per un'altra band al servizio delle tenebre. Il mio giudizio su 'Black Command' rimane certamente positivo, e testimonia, ancora una volta, la capacità di saper scegliere band interessanti e mediamente valide da parte della Purity Through Fire, che, ormai da qualche anno, é un vero e proprio marchio di garanzia in ambito estremo. Al netto di tutto quanto detto , 'Black Command' é un discreto album in cui tutti gli elementi cari alla tradizione estrema, e alla band stessa, sono al loro posto, per un lavoro certamente valido ma non memorabile o da tramandare ai posteri.