Victorius - Dinosaur Warfare Pt. 2 – The Great Ninja War

Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:50 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. SAURUS INVICTUS LAZERUS
  2. VICTORIOUS DINOGODS
  3. MIGHTY MAGIC MAMMOTH
  4. JURASSIC JETFIGHTERS
  5. DINOS AND DRAGONS
  6. KATANA KINGDOM RISING
  7. GOD OF ROAR
  8. NIGHT OF THE NUCLEAR NINJA
  9. TRICEPS CERATOPS
  10. TYRANNOSAURUS STEEL
  11. SHADOW OF THE SHINOBI
  12. POWERZORD
  13. MIGHTY MAGIC MAMMOTH (RADIO EDIT)

Line up

  • Frank Koppe: drums
  • Florian Zack: guitars
  • Andreas Dockhorn: bass
  • Dirk Scharsich: guitars (lead)
  • David Baßin: vocals

Voto medio utenti

C'è un limite al buon gusto? C'è una linea, per quanto sottile, che non va superata? Quanto dista, per dire, "Dr. Stein" da "Tyrannosaurus Steel"?
Queste, e molte altre, le domande che mi sono sorte ascoltando il nuovo album dei tedeschi Victorius, dal titolo "Dinosaur Warfare Pt. 2 – The Great Ninja War".
Già, dinosauri e ninja, di questo si va parlando in questo (devo ammettere) bel dischetto di happy power metal, molto ben suonato e prodotto, che porta il presaperculismo ad un livello stellare, immaginando dinosauri lottare nell'iperspazio all'interno di un'epopea simil-giapponese, continuazione peraltro del discorso iniziato nel primo capitolo datato 2018.

E allora, è una cagata? E come fai a dirlo! Dal punto di vista musicale, ai ragazzi non si può rimproverare molto; immaginate i nostrani Skeletoon mescolati ai Trick or Treat, con un pelo di acceleratore in più e la stessa attitudine per cori epici e squarciagola. Dal lato estetico/lirico, invece, ci toccherà dividerci, perché qui l'immaginario è spinto davvero ai limiti del parossismo, dai costumi alle tematiche agli stessi titoli (e conseguenti testi) dei pezzi, e mi basta citarvi 'perle' come "Victorious Dinogods" (con tanto di citazione al tema di "Jurassic Park"), "Dinos and Dragons" o "Jurassic Jetfigters"...

Insomma, credo di avervi aiutato ad inquadrare i VIctorius, ai quali però, alla fin fine, non mi sento di rimproverare granché; se la nicchia di mercato esiste, e se è sfruttabile, ben venga qualcuno che la sfrutta sapendo suonare e potendo almeno sfoggiare dei pezzi ben fatti. Ovvio che, con bands come queste, la discrezionalità è obbligatoria; qualcuno di voi si farà due risate e ascolterà un buon dischetto power, altri fuggiranno via inorriditi perché "questo non è metal", "il metal è una cosa seria", "signora mia dove andremo a finire con questi giovani d'oggi".
Ironia della sorte: un disco che parla di dinosauri ci induce a pensare all'evoluzione del nostro amato metal... A voi le conclusioni.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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