Copertina 7,5

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2022
Durata:50 min.
Etichetta:Soulseller Records

Tracklist

  1. THE COWARD'S WAY
  2. MOMENTS
  3. WE SINFUL CONVERGE
  4. THE MALEVOLENT GOD
  5. A WONDERFUL CRYSIS
  6. HUMANITY
  7. MASTER OF NONE
  8. YOU DARK

Line up

  • Nils Drivdal: bass
  • Kåre André Sletteberg: guitar
  • Anders Kobro: drums
  • Bernt Fjellestad: vocals
  • Bernt Sørensen: guitars

Voto medio utenti

I norvegesi alfieri dell’avanguardia prog metal estremo tornano quest’anno con un cambiamento, anzi due.
Il cambio di label, dalla Debemur Morti all’olandese Soulseller, e hanno cambiato singer con il fresco nuovo arrivato Bernt Fjellestal.
C’è da dire che questo quinto album vede una minor presenza delle tastiere e soprattutto non è così immediato, è pieno di pathos e soprattutto profondo a livello lirico.
Il nuovo entrato in formazione sciorina un timbro cangiante, emotivamente coinvolgente somigliante al tono vocale pulito del grande e compianto David Bowie.
No, non sto scherzando, ve ne renderete conto ascoltando la seconda traccia “Moments”, dove chitarre armonizzate e tempi cadenzati sorreggono l’impianto sonoro con un grande chorus dove toni puliti e screaming si intersecano.
We sinful converge” è anthemica, rocciosa, con una produzione che esalta gli strumenti e le chitarre sono pesanti, quasi doom; il singer ha anche in possesso un bello screaming acido e rabbioso ma che usa col bilancino preferendo toni puliti dove far volare il ritornello.
A wonderful crisis” tocca sentieri floydiani ma in maniera personale; brano cupo che si riflette in un mid tempo con un chorus che ti si attacca addosso e la melodia è sopraffina anche se malinconica.
Traccia cupa di questo lavoro è l’amara “Master of none”; chitarre arpeggiate in questo brano lento ma che lascia il segno con riffing maligni di scuola black metal ed uno screaming cavernoso.
Questa ultima traccia è la summa perfetta del pensiero dei nostri in termini musicali, mixare abilmente il progressive con partiture dure, un pizzico di metal estremo e bagnare il tutto nella tipica melanconia scandinava.
Questo nuovo lavoro conferma non solo lo stato di grazia della band ma che nonostante un cambio in corsa, la qualità non è stata minimamente attaccata.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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