Copertina 8

Info

Anno di uscita:2023
Durata:40 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. LOCKED AND LOADED
  2. RAW POWER
  3. LET’S RIDE IT
  4. ANGELS NEVER SLEEP
  5. I KNEW YOU WERE THE DEVIL
  6. BREAK ME (I’M YOURS)
  7. BLAME
  8. DON’T TELL ME I’M WRONG
  9. SET ME FREE
  10. AND YOU’LL REMAIN

Line up

  • Todd Kerns: vocals, bass
  • Stef Burns: guitar
  • Will Hunt: drums

Voto medio utenti

Cosa vuol dire suonare hard-rock nel 2023? Come si fa a dedicarsi a questo stile musicale, dopo che tutto (o quasi … la speranza c’è sempre …) nel genere è stato ampiamente esplorato e sviscerato?
Una domanda difficile, anche perché il concetto, almeno per chi venera tali sonorità, è “enorme” e sminuirlo con l’obiezione che nel settore in fondo “non c’è nulla di nuovo” è riduttivo e inaccettabile.
Provando a dare una risposta, diciamo che il “segreto”, a questo punto, è concentrarsi, oltre che sulla tecnica, sull’ispirazione e sul songwriting, tutti aspetti che gli Heroes & Monsters, nuovo parto artistico dell’infaticabile Frontiers Music, dimostrano nel loro debutto eponimo di dominare in maniera pressoché assoluta.
Una “sorpresa”, se vogliamo, almeno se considerate i supergruppi associazioni improvvisate ed opportunistiche di “annoiate” celebrità, dacché la prima cosa a stupire durante l’ascolto dell’opera è la coagulazione espressiva con cui Todd Kerns (Slash & Myles Kennedy and the Conspirators, The Age of Electric, Bruce Kulick, …), Stef Burns (Y&T, Alice Cooper, Vasco Rossi, Stef Burns League, …) e Will Hunt (Evanescence, Vasco Rossi, Vince Neil, Tommy Lee, Slaughter, …) affrontano la materia, ostentando un amalgama complessivo spiccato e per nulla individualistico.
Insomma, una maturità compositiva e interpretativa che s’interseca felicemente con una “prevedibile” destrezza esecutiva e che rende “Heroes and monsters” una priorità discografica per tutti coloro che apprezzano “gente” come Skid Row, Motley Crue, Black Stone Cherry, Soundgarden, Mr. Big, Saigon Kick e Foo Fighters, e gradiscono immergersi in una manipolazione emozionante e vibrante di comuni fonti ispirative.
Un disco che pur senza “sperimentare” non appare privo d’idee, ed è sufficiente essere investiti dal groove poderoso e dall’accattivante tocco psichedelico di “Locked and loaded” e "Raw power” per rendersi conto che chiamare questa roba “hard-rock moderno” può avere un senso e non essere (soltanto) un’iperbole giornalistica.
Let’s ride it” mescola con maggiore evidenza rock elettrico e melodie Beatles-iane, in un’operazione non “inedita” eppure intrisa di buongusto, e la stessa qualità si può concedere alle deflagrazioni emozionali di “Angels never sleep” e al clima fosco e tellurico di “I knew you were the devil”, che probabilmente trae qualche spunto anche dall’esperienza di Hunt con i Black Label Society.
La “tradizione” del settore prende il sopravvento con “Break me (I’m yours)” (una specie di Alice Cooper meets AC/DC) e all’interno della sezione “celebrativa” della raccolta inseriamo di diritto pure l’anfetaminica cover di "Set me free” degli Sweet, una scelta forse un po’ gigiona, ma eseguita con il piglio giusto.
Ai brani più interessanti del programma si aggiunge poi la densa e nervosa “Blame”, davvero coinvolgente, mentre alla malinconica “Don’t tell me I’m wrong” e alla ballata bucolica “And you’ll remain” è affidato il compito, sempre più arduo invero, di tentare la conquista dell’etere, in tempi dove purtroppo l’attributo “radiofonico” ha assunto un significato ben diverso da quello a cui i rockofili sono soliti riferirsi.
Provare a fare meglio degli Heroes & Monsters, diventa, a questo punto, una delle imprese maggiormente sfidanti per chiunque voglia cimentarsi con questi “antichi” suoni … attendiamo fiduciosi l’avvento di tali fenomeni, godendoci uno degli album che già a gennaio si candida per un posto di rilievo nelle top playlist dell'anno.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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