Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:27 min.
Etichetta:Andromeda Relix

Tracklist

  1. FAKE AS SHIT
  2. BURN YOUR SOUL
  3. LOOK ME AND FUCK ME
  4. BURNING MEMORIES
  5. ABSOLUTE POWER
  6. RAGE ’22
  7. SWEET DEATH

Line up

  • Giordano: vocals
  • Diego: guitars
  • Enrico: guitars
  • Damiano: bass
  • Eppe: drums

Voto medio utenti

"Motocicletta... 10 HP... Tutta cromata... È tua se dici sì... "

Vabbè... se credete che sia meglio avere qualche cavallo in più e preferite del metal più Heavy a quello cromato, un pensierino ai Five Hundred Horse Power, io ce lo farei.

Questo quintetto, proveniente da Vicenza, non indulge nel ricordo del passato, senza abbandonarsi all'ispirazione di un Hard Rock Seventies ma nemmeno di quei Motorhead sui quali avrei scommesso come principale fonte di ispirazione, ma guarda a soluzioni più attuali e comunque ibride e dalle svariate sfaccettature.

"Fake as Shit" e "Burn Your Soul" partono subito aggressive, all'insegna di un Groove Metal dagli spunti sia Metalcore sia Industrial, dove è subito evidente una predisposizione ad un approccio corale che parrebbe rimandare al Thrash Metal contaminato di formazioni come D.R.I. o Anthrax. Accogliamo poi, non senza sorpresa, sia la terza canzone in scaletta, "Look Me And Fuck Me" è, infatti, uno scanzonato Street Rock dalle marcate influenze motorheadiane, sia la seguente "Burning Memories", power ballad che molto deve ai Metallica del "Black Album" ma non particolarmente riuscita ed avvincente.
A questo punto, forse gli stessi Five Hundred Horse Power si rendono conto che rendono meglio quando pestano, e così tornano su territori thrasheggianti con "Absolute Power" e "Rage '22", anche se poi, per chiudere l'album, ci propongono un brano a più largo respiro, anche se credo che il testo di "Sweet Death" parli dell'ultimo respiro di qualcuno non molto fortunato, esalato su un tappeto musicale Dark & Gothic ben tratteggiato dai synth, con qualcosa degli HIM e dei Type O Negative e soprattutto con una bella prova di Giordano, in grado di gestire i chiaroscuri che ne caratterizzano lo scorrimento.

"Cluster" non sarà certo un lavoro innovativo, ma risulta piacevole e lascia intravedere come il contesto ideale per i Five Hundred Horse Power sia innanzitutto quello Live.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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