Avatarium - Between You, God, The Devil and The Dead

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2025
Durata:43 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. LONG BLACK WAVES
  2. I SEE YOU BETTER IN THE DARK
  3. MY HAIR IS ON FIRE (BUT I'LL TAKE YOUR HAND)
  4. LOVERS GIVE A KINGDOM TO EACH OTHER
  5. BEING WITH THE DEAD
  6. UNTIL FOREVER AND AGAIN
  7. NOTES FROM UNDERGROUND
  8. BETWEEN YOU, GOD, THE DEVIL AND THE DEAD

Line up

  • Jennie-Ann Smith: vocals
  • Marcus Jidell: guitar
  • Andreas Habo Johansson: drums, percussion
  • Mats Rydström: bass

Voto medio utenti

Individuare fin dai primi mesi del 2025 un potenziale candidato per la Top Playlist annuale è certamente un fatto di buon auspicio per il prosieguo della nuova stagione rockofila.
D’altro canto, trattandosi del sesto disco degli Avatarium, artefici di una parabola artistica in costante ascesa, non si può essere particolarmente “sorpresi” dall’evento, anche se, proprio per il livello della loro produzione discografica, un pizzico di “ansia” fatalmente colpisca anche il più fiducioso dei loro fans.
Niente paura … come anticipato “Between you, God, the devil and the dead” è un altro gioiellino di “arte caliginosa” in cui si coagulano in maniera arguta doom, gothic, folk e hard-rock, a comporre un quadro sonoro fosco e coinvolgente, fedele ai “sacri dogmi” del settore e tuttavia avulso dai suoi più rigidi e pleonastici stereotipi.
L’albo, leggermente più “ortodosso” dei suoi recenti predecessori, si esalta ancora una volta grazie ad un songwriting maturo e sufficientemente variegato e alle doti interpretative di una band assai ispirata, capitanata da una voce, quella di Jennie-Ann Smith, che funge da splendido catalizzatore dell’inquietudine e della tensione emotiva.
A tutti quelli che, eventualmente, si fossero mai chiesti in che modo “suonerebbe” una versione di R.J. Dio al femminile, l’apertura affidata a “Long black waves” sembra fornire un’esauriente risposta, enunciata attraverso un’autentica (in tutti i sensi …) celebrazione del tipico magnetismo Rainbow / Sabbath-iano, declinato nella sua forma maggiormente evocativa e drammatica.
Con “I see you better in the dark” il clima si colora di blues e di melodie al tempo stesso cangianti e ammalianti, a dimostrazione che gli Avatarium sanno distinguersi anche quando si tratta di frequentare quelle aree del rock “classico” mai del tutto abbandonate e in tempi recenti divenute piuttosto affollate, mentre a “My hair is on fire (but I'll take your hand)” è affidato il compito di far calare una coltre di desolante e trionfale tragedia sulla raccolta, appena rischiarata subito dopo da una “Lovers give a kingdom to each other” intrisa dal pathos ossianico delle antiche ballate pagane.
Gli intensi e irrequieti chiaroscuri di “Being with the dead” conducono poi alle atmosfere incombenti e perniciose di “Until forever and again” e alle cupe spirali strumentali di “Notes from underground”, lasciando, infine, che sia la maliosa laringe di Jennie-Ann a dominare le elegiache rarefazioni soniche della title-track dell’opera, degna conclusione dell’ennesima attestazione di autorevolezza espressiva del quartetto scandinavo, sviluppata in un ambito stilistico dove riuscire a far convivere felicemente “rigore” ed “evoluzione” rappresenta un’impresa meritevole di un convinto e inalterato plauso.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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