Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:46 min.
Etichetta:Testimony Records

Tracklist

  1. SWARMING DEATH
  2. FACE NO CONSEQUENCE
  3. TAILS UNKNOWN
  4. NARCISSUS
  5. RISE FROM THE ABYSS
  6. RATTENKöNIGIN
  7. NIGHT ORBIT
  8. ASLEEP ON A DAGGER
  9. STRYCHNOS
  10. TOWERS, ROPES AND KNIVES
  11. JUDAS GOAT
  12. COSMICIDE
  13. VAT OF ACID

Line up

  • Moritz Paulsen: drums
  • Daniel Stelling: guitars, vocals

Voto medio utenti

I Rats Of Gomorrah, precedentemente conosciuti con il monicker "Divide", sono un duo tedesco, formato da Daniel Stelling (voce e chitarra) e Moritz Paulsen (batteria), che esordisce sul mercato discografico con Infectious Vermin, edito per la Testimony Records.
La band, proveniente da Kiel, si dedica ad un death metal, abbastanza diretto, di matrice tipicamente americana, piuttosto che svedese, che tuttavia, spesso e volentieri, rallenta il ritmo, facendo emergere la sua vena più thrash.
Il disco si snoda attraverso brani brevi e alquanto lineari (dimenticatevi quindi, il funambolismo di Obscura o Alkaloid, tanto per citare delle interessantissime realtà connazionali) formalmente impeccabili, ma che, a dire il vero, molto spesso, assumono un andamento troppo uniforme e statico, non sempre incisivo.
Infectious Vermin si rivela infatti, un album estremamente monolitico e, sotto questo aspetto, non ci sarebbe nemmeno nulla da eccepire, considerando che stiamo parlando di un genere estremo.
Tuttavia, i Rats Of Gomorrah rischiano di farla grossa, commettendo l’errore di allungare troppo il brodo (parliamo di ben 13 brani, tutti con peculiarità molto simili tra loro) e di generare un lavoro eccessivamente farraginoso e difficilmente digeribile.
Fortunatamente però, accanto a tracce trascurabili (su tutte, l’ipnotica Night Orbit, la confusa Face No Consequence, o l’innocua Strychnos), si trovano altre composizioni più efficaci, come Narcissus, Rattenkönigin, Towers, Ropes And Knives, Judas Goat o Cosmicide, che funzionano decisamente meglio.
Certo, non si può dire che Infectious Vermin sia brutto, anzi risulta gradevole in molti frangenti, basandosi su solidi brani “mordi e fuggi”, che fanno dell’impatto sonoro il loro punto di forza, ma il disco, avrebbe reso certamente di più se i Rats Of Gomorrah avessero rinunciato a qualche filler di troppo o se, parallalmente, avessero trovato delle soluzioni alternative alla rigidità compositiva che caratterizza questo album.


Recensione a cura di Ettore Familiari

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