Copertina 8,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2025
Durata:55 min.
Etichetta:Stormspell Records

Tracklist

  1. INTO THE LIGHT
  2. GATEWAY TO THE GODS
  3. WASTING AWAY
  4. THE VERGE OF BECOMING A SHADOW
  5. CAUGHT IN A SNOWSTORM
  6. TYRANNICAL WARFARE
  7. NIGHTS OF MADNESS
  8. FIRE TO ICE
  9. THE FLYING DUTCHMAN
  10. QUEEN OF THE REICH (BONUS TRACK)

Line up

  • Gustav Blide: vocals
  • Jonatan Hallberg: guitars, vocals (backing)
  • Christoffer Cederstrand: guitars, vocals (backing)
  • Robin Utbult: bass
  • Pontus Andrén: drums

Voto medio utenti

Partiamo dalla fine: "Fire to Ice" è indubbiamente uno dei più bei dischi di questo primo scorcio del 2025.

E come ci siamo arrivati a questa conclusione?

Semplicemente ascoltandolo.

Torniamo però all'inizio, il primo approccio lo si ha con "Into the Light", galoppante ed eroico Power Metal che esalta le qualità dei Sacred, un brano illuminato dalla voce di Gustav Blide e che rimanda alla miglior tradizione di loro connazionali come Nocturnal Rites, Hammerfall, Freternia e Lost Horizon. Se l'effetto déjà-vu è inevitabile, va sottolineato come la proposta dei Sacred non sia certamente mossa dall'opportunismo o dallo spirito di emulazione tipica degli "ultimi arrivati", infatti, la loro line-up è composta da cinque musicisti da tempo sulla scena (tra i vari Air Raid, Crystal Eyes, Katana, Lancer e Seven Thorns) ma soprattutto perché, seppur attivi come Sacred solo dal 2019, si erano formati a Gothenburg già nel 2010 come Amnesia e avevano realizzato un EP, "Tyrannical Warfare", dove oltre alla titletrack erano già presenti anche "Fire to Ice" e "Gateway to the Gods". Ed è proprio quest'ultima a seguire l'opener non solo in ordine temporale ma ricalcandone anche i toni, con le sue armonizzazioni e intrecci di chitarra a cura della coppia Jonatan Hallberg e Christoffer Cederstrand (entrambi già nel nucleo originale degli Amnesia).

La formazione è completata dal bassista Robin Utbult e dal batterista Pontus Andrén (anche lui ex Amnesia), che con il fremito dei suoi piatti apre la successiva "Wasting Away", episodio dal passo alla Hammerfall, al pari di una "Nights of Madness" che in qualche frangente scopriamo riecheggiare proprio le atmosfere di "Legacy of Kings", per un accostamento accentuato da alcune sfumature nella voce di Blide con quella di Joacim Cans (non che questo sia un fattore negativo, anzi...) ma azzarderei pure una certa similitudine con quella di Daniel Heiman e di Todd Michael Hall. Ad ogni modo il frontman dei Sacred ci mette molto del suo e oltre a tanta qualità sfoggia anche una discreta personalità, che trova subito conferma nella stupenda "The Verge of Becoming a Shadow" che dopo il suo avvio solo arpeggi e voce si accende e sussulta, rivelando un'indole affine a quella di una "Watch the Children Pray" dei Metal Church ma calata in un contesto tipicamente Power invece che Thrash.
Che dire poi di "Caught in a Snowstorm" e della stessa "Fire to Ice", dirette ed immediate a tradire influenze che guardano più alla N.W.O.B.H.M. che alla scena locale, mentre se la già citata "Tyrannical Warfare" sembra aver assimilato nel suo D.N.A. anche la lezione del miglior Italian Power Metal d'annata (direi quella elargita dai primi Secret Sphere e Highlord), l'ambiziosa ed appassionante "The Flying Dutchman" si snoda tra l'enfasi eroica degli Heavy Load ed un insistito passaggio strumentale dall'evidente struttura maideniana.

Ma ad un disco di questa portata non può mancare una chiusura all'altezza, ed ecco i Sacred alle prese con un pezzo da novanta, o meglio degli anni Ottanta quale "Queen of the Reich", qui ripresa in una versione piuttosto fedele ma affrontata con personalità, cognizione di causa e altrettanta passione, con l'ennesima prova impressionante di un Blide che riesce nell'impresa di non sfigurare nei confronti di un mostro sacro quale Geoff Tate.

Al di là dei miei sproloqui e digressioni assortite, di certo c'è che i Sacred hanno realizzato un album che non può passare inosservato.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 feb 2025 alle 02:23

Oh finalmente trovo un post dedicato a questo album! 8 pieno per me, ci trovo tutto quello che voglio sentire in un disco heavy metal, dalle ritmiche serrate, alle armonizzazioni/assoli di chitarra, al cantato pulito, potente ed "epico" à la Dio, non stile Power però. Si tratta ovviamente di uno stile che riprende direttamente le sonorità classiche anni '80, però ha il pregio di suonare fresco e soprattutto il cantante non dà l'idea di essere uno scappato di casa, cosa che penalizza molti dischi oggigiorno. Veramente uno dei più bei dischi di heavy metal classico degli ultimi tempi secondo me. Magari c'è da lavorare un po' sulle copertine e sul logo, ma è una sottigliezza; spero sia il primo di una lunga lista!

Inserito il 29 gen 2025 alle 23:05

Venuti fuori dal nulla e scoperti grazie al grande Frank....Gran bel disco davvero!

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